Cafc, obiettivo prioritario: contenere i costi energetici
Impronta di carbonio per ridurre le emissioni di CO2, sinergie col territorio (Consorzio Boschi Carnici), mobilità sostenibile con mezzi elettrici, spinta all’innovazione tecnologica per impianti sempre più performanti: ecco le azioni di CAFC Spa per affrontare il rincaro dell’energia
La Spa consuma oltre 40 milioni di kWh all’anno
CONTENERE COSTI ENERGIA
Ridurre i costi energetici, alla luce degli aumenti di queste ultime settimane, è fondamentale per realtà fortemente energivore come quelle operanti nel settore del servizio idrico. Contenerli è infatti tra gli obiettivi prioritari di CAFC, impegnata in una continua attività di aggiornamento tecnologico dei propri impianti di gestione; già gli interventi di efficientamento energetico hanno permesso nel 2020 un risparmio del 5% sulla bolletta rispetto all’esercizio 2019, con l’utilizzo, al contempo, di fonti energetiche al 100% rinnovabili certificate. “A causa del conflitto russo ucraino in atto, i mercato dell’energia è soggetto a una fortissima tensione sui prezzi di vendita – afferma il presidente di CAFC Salvatore Benigno -. Vanno quindi tracciate opportune strategie comuni tra tutti gli operatori presenti a livello regionale, in sinergia con l’Autority AUSIR”.
RIDURRE I GAS SERRA
Sostenibilità, innovazione e ricerca sono le basi per la costruzione di un futuro più green che valorizzi e tuteli le risorse del territorio. Per questo CAFC Spa crede nelle collaborazioni con attori del territorio sensibili alla sostenibilità ambientale come il Consorzio Boschi Carnici, con cui a sta nascendo una proficua sinergia. Il consorzio a breve avvierà il “Mercato dei crediti di carbonio in ambito boschivo” al fine di ridurre l’immissione di gas serra in atmosfera. L’energia elettrica costituisce un fabbisogno primario per aziende come CAFC, che consuma oltre 40 milioni di kWh all’anno. Il calcolo dell’impronta di carbonio, pari a 5.536 tonnellate di CO2 equivalente, costituirà la base di partenza dei futuri obiettivi di miglioramento della propria sostenibilità ambientale. Il dato è stato già reso disponibile in sede di redazione del bilancio d’esercizio, in approvazione ad aprile, e per la successiva fase di predisposizione del bilancio di sostenibilità.
IMPRONTA DI CARBONIO
All’ambizioso progetto di tutela ambientale del consorzio, che raduna 17 comuni carnici, concorrerà dunque anche CAFC. Coerentemente con i principi del Green Deal della Commissione Europea, la società è impegnata nella spinta alla decarbonizzazione del territorio di sua competenza. “Grazie al percorso avviato per la definizione della sua impronta di carbonio, l’azienda può quantificare le emissioni di CO2, analizzare le opportunità di miglioramento, partecipare a programmi di compensazione che prevedano immissione in atmosfera di ossigeno. La definizione della propria Carbon Footprint risponde ai nuovi modelli di produzione industriale responsabili e ambientalmente sostenibili, la sua riduzione determina un miglioramento dell’efficienza energetica e un notevole risparmio economico. “Le nostre montagne i boschi e le foreste, rappresentano un serbatoio importante di ossigeno e aria pulita, che va assolutamente preservato con progetti innovativi come il riconoscimento di “crediti di carbonio” attraverso i quali contribuire nel raggiungimento dell’obiettivo “emissioni zero” – spiega il presidente Benigno.
CONSORZIO BOSCHI CARNICI
“Il Consorzio Boschi Carnici è sempre più il braccio operativo nel settore bosco e si è già mosso per tempo per l’abbattimento del carbonio – commenta il presidente Luigi Cacitti -, partecipe in prima persona Non solo per la parte di proprietà del consorzio ma, come annunciato nell’ultimo bilancio approvato all’unanimità, anche estendendo l’iniziativa alle parti di proprietà dei comuni non aderenti al consorzio”. Per fare massa critica, Cacitti vorrebbe infatti aggiungere gli 11 comuni extra-consorzio agli attuali 17, con l’impegno di garantire servizi per la certificazione e di portare avanti un progetto pilota in Friuli. “E’ importante tenersi i gioielli di famiglia, cioè la materia prima, e tutelare il nostro patrimonio ambientale rispetto a chi fa solo business”.
MOBILITA’ SOSTENIBILE
La sensibilità ambientale, assieme all’urgente esigenza di contenere i costi di energia, trova espressione anche in altri progetti della società, come l’attuazione della mobilità sostenibile. CAFC ha dotato la flotta aziendale di tre vetture elettriche, alle quali si aggiungeranno altri mezzi per le maestranze; colonnine per la ricarica degli automezzi aziendali sono state installate nel parcheggio interrato, mentre altre ne seguiranno nel piazzale del parcheggio esterno, tutte alimentate dall’impianto fotovoltaico della sede centrale di Udine in viale Palmanova.
Sviluppo e valorizzazione delle zone montane
Il Consiglio dei Ministri del 10 marzo, su proposta del Ministro per gli Affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini, ha approvato, in esame preliminare, il disegno di legge recante “Disposizioni per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane”. Il provvedimento introduce misure organiche finalizzate a favorire lo sviluppo economico e la ripresa di tanti territori che avranno l’opportunità di diventare sempre più una risorsa per il Paese. Il ddl, inoltre, si pone l’obiettivo di contrastare lo spopolamento della montagna italiana, raccogliendo in un testo unitario e sistematico interventi normativi per la riduzione delle condizioni di svantaggio dei Comuni montani.