Qual è il livello di istruzione in Fvg?
Qual è il livello di istruzione nella nostra regione?
La fotografia, aggiornata al dicembre 2020, si ricava dalla terza edizione del Censimento permanente della popolazione. Il report, fresco di pubblicazione, ci dice che è leggermente superiore a quello registrato l’anno precedente. Andiamo meglio rispetto alle media italiana, ma siamo trascinati dalla performance positiva di Trieste.
La percentuale dei diplomati e delle persone con istruzione terziaria (e superiore) aumenta infatti di circa mezzo punto percentuale, attestandosi a 39,5% e a 14,8% rispettivamente.
L’incremento dell’incidenza dei titoli universitari è da attribuire quasi interamente a quelli di secondo livello (crescono di quasi 5 mila unità, con un tasso di variazione di +4,4%).
Al contempo, diminuisce la quota di popolazione con un basso livello d’istruzione: coloro che sono privi di un titolo di studio passano da 3,1% a 3,0%, le licenze elementari da 15,0% a 14,4%, quelle di scuola media da 28,5% a 28,2%.
La distribuzione territoriale del grado di istruzione della popolazione è solitamente condizionata dalla struttura per età e cittadinanza della popolazione stessa e dal tessuto socioeconomico di riferimento, a partire dalla presenza di strutture scolastiche e universitarie fino alla disponibilità di adeguate infrastrutture di mobilità.
Il livello di istruzione della popolazione del Friuli Venezia Giulia è nel complesso più elevato rispetto alla media nazionale: l’analfabetismo o l’assenza di un titolo d’istruzione sono meno diffusi in regione (-1,4 punti percentuali), così come il possesso della sola licenza elementare o di quella media (-1,1 punti percentuali per entrambe).
Tra le province emergono tuttavia alcuni importanti divari. Trieste spicca, da una parte, per la percentuale più bassa di persone con la licenza di scuola elementare (9,5%) e con il diploma di scuola secondaria di secondo grado (37,4%) e dall’altra, per la quota più elevata di dimoranti in possesso della sola licenza media (30,9%). In provincia di Trieste vi sono anche le più alte percentuali di individui con titolo di studio terziario o superiore: i laureati sono il 18,4% della popolazione e tra essi più di tre su quattro hanno un titolo di secondo livello; si contano, inoltre, 1,3 dottori di ricerca su 100 residenti (a fronte dello 0,6% regionale e dello 0,4% nazionale).
Nelle altre tre province il livello di scolarizzazione è piuttosto omogeneo e complessivamente più basso della media regionale. A Pordenone si rileva la quota più consistente di persone senza alcun titolo di studio (3,6%) mentre a Udine è più elevata la percentuale di persone con la sola licenza elementare (16,5%).
I risultati del Censimento consentono di cogliere le differenze territoriali del grado di istruzione rispetto ad alcune caratteristiche della popolazione residente, come il sesso e la cittadinanza (italiana o straniera).
La disuguaglianza di genere si distribuisce in maniera diversa nei vari gradi di istruzione, anche in funzione della diversa struttura per età di uomini e donne. Raggiungono un titolo terziario (I, II livello o dottorato) più donne che uomini: su 100 persone residenti in regione con titolo universitario, 56 sono donne. Le donne prevalgono anche tra le persone con basso o nessun titolo di istruzione: sono il 53,7% di coloro che non hanno alcun titolo di studio e la loro incidenza sale al 61,7% tra chi possiede la sola licenza elementare.
Il divario di genere tende a scomparire in corrispondenza della licenza di scuola media (50,9% uomini, 49,1% donne), mentre per il diploma di scuola secondaria di secondo grado o di qualifica professionale prevale la componente maschile (52,5%).
A livello provinciale, il gap massimo registrato supera i 20 punti percentuali a favore delle donne: tra coloro che hanno conseguito una laurea di primo livello, nella provincia di Udine le donne sono il 60,2% del totale a fronte del 39,8% degli uomini.
La distribuzione del titolo di studio tra italiani e stranieri dipende non solo dal diverso background socioeconomico, ma anche dalla struttura per età e genere che contraddistingue le diverse cittadinanze. Tra gli stranieri, così come tra gli italiani, prevalgono coloro che sono in possesso di un diploma di scuola secondaria di secondo grado o di qualifica professionale (39,8%), titolo che presenta il gap di cittadinanza più contenuto (tra gli italiani i diplomati sono il 39,5%). Seguono i titolari di licenza media (30,5%) con uno scarto di 2,5 punti percentuali in più rispetto agli italiani con lo stesso grado di istruzione.
Sono laureati 12,6 stranieri su 100, a fronte del 15% degli italiani, mentre per 9,5 stranieri su 100 il titolo più alto conseguito è la licenza elementare (14,9% per gli italiani). Lo squilibrio più consistente a sfavore degli stranieri si rileva nella popolazione priva di titolo di studio, dove si contano 7,6 persone su 100 tra gli stranieri e 2,6 tra gli italiani.
Da IL PAîS Gente della nostra terra edizione cartacea _aprile ’22
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