Lo show delle Frecce Tricolori sui cieli del Fvg
A Rivolto l’ultimo volo di addestramento acrobatico delle Frecce Tricolori e si apprestano a dare il via alla stagione 2022
(ACON) Udine, 1 maggio 2022 – Il volo acrobatico non è fine a se stesso, ma la dimostrazione della capacità e della professionalità dell’addestramento dell’Aeronautica militare. I ragazzi che fanno parte della Pattuglia acrobatica nazionale (Pan) provengono dai reparti operativi, quindi anche l’acrobazia è un elemento chiave per la formazione di un pilota.
Lo ha affermato il generale di Squadra aerea Luca Goretti, attuale Capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare italiana, intervenendo alla cerimonia con cui le Frecce tricolori hanno concluso il loro periodo di addestramento, iniziato a ottobre dello scorso anno, e si apprestano a dare il via alla stagione 2022 con la novità che saranno sorvolati i cieli di tutte le regioni dello Stivale, prima tappa a Giovinazzo (Bari) non più tardi del 7 maggio, mentre dovremo attendere il 28 luglio e il 25 agosto per rivedere il 313° Gruppo di addestramento acrobatico in regione, rispettivamente a Lignano Sabbiadoro e a Grado.
Un appuntamento, quello della fine degli addestramenti, a cui i rappresentanti istituzionali della Regione, ramo esecutivo e ramo legislativo, non potevano mancare, dati gli stretti legami che sin da marzo 1961 si intrecciano a doppio filo tra Pan e Friuli Venezia Giulia.
Per la presidenza del Consiglio regionale, infatti, Pattuglia acrobatica si traduce con tradizione e passione, con richiamo ai valori di comunità fatti di lavoro e impegno. Le Frecce tricolori rappresentano plasticamente e visivamente la voglia di riscatto e di ripresa che il territorio, la gente e le imprese del Fvg hanno per ripartire alla grande e far grande la regione.
La voglia di ritornare a mostrarsi al pubblico, dopo il fermo causa pandemia, è stata ben espressa sia dal comandante della Pattuglia acrobatica, il tenente colonnello Stefano Vit, sia dal comandante del 2° Stormo della base aerea ospitante, il colonnello Marco Bertoli. Entrambi hanno affermato l’importanza del lavoro di squadra tra le due unità, secondo una collaborazione quotidiana e una sintonia che li porta ad agire insieme, pur con due comandi indipendenti nell’operare, per una migliore offerta di servizi al cittadino.
A latere della manifestazione, dal generale Goretti sono stati fatti alcuni accenni alla guerra in Ucraina (ci sono 8 Eurofighter italiani a difendere il confine Nato in Romania e 4 F35 in Islanda nella logica della difesa del territorio a Nord) e alla preparazione dell’Aeronautica militare italiana (una delle migliori al mondo, ha sostenuto).
Sulla durata del conflitto ucraino-russo, Goretti ha rimandato la palla alla diplomazia affermando che il militare fa il proprio mestiere e rispetta gli ordini, consigliando eventualmente la classe dirigente a prendere decisioni. Ma lui confida nella diplomazia, nella classe politica presente nei vari Stati e nella saggezza delle persone a saper rinunciare a qualcosa nell’ottenere la pace; non c’è nessun pacifista che il militare, però deve essere pronto in caso di intervento. Il termine “guerra totale” è giornalistico, perché non esiste guerra totale o guerra parziale: se c’è, è sempre brutta, difficile, complicata, si sa quando inizia mai quando finisce; sta molto al singolo se farla finire o farla continuare.
ACON/RCM