Al Museo Friulano di Storia Naturale un progetto per valorizzare la biodiversità
Giornata Mondiale della Api
Nei prossimi giorni nel giardino del Museo, in via Sabbadini, sarà installata un’arnia didattica che consentirà al Museo di ampliare l’offerta didattica, proponendo approfondimenti sull’importanza degli impollinatori per la conservazione della biodiversità. I visitatori, adulti e bambini, accompagnati da personale specializzato, potranno infatti avvicinarsi senza pericolo, poiché l’accesso da parte delle api sarà collocato a circa due metri di altezza. Inoltre le pareti saranno trasparenti e oscurate da leggere paratie di legno facilmente rimovibili, consentendo agli utenti di osservare da vicino l’attività delle api e il loro ciclo biologico. Avere un’arnia di questo tipo.
Tra le novità di questo progetto, che prende vita proprio nella giornata dedicata alle api, è l’iniziativa “Bee brother”, condotta in collaborazione con l’ISIS “A. Malignani” di Udine ed in particolare con i ragazzi e le ragazze della sezione Informatica e telecomunicazione 5 B ed i docenti Marco Moretti e Paolo Chiaruttini.
L’arnia infatti verrà dotata di due telecamere che consentiranno di osservare anche gli ambienti più interni, non visibili dall’esterno. Le riprese effettuate verranno trasmesse ai monitor posti all’interno del Museo in modo da permettere a tutti i visitatori il viaggio virtuale all’interno dell’arnia.
Il progetto potrà essere sviluppato in futuro dotando le api di micro trasmettitori in grado di registrare tutte le informazioni relative al volo e agli accessi, dati che sarà possibile monitorare sul sito web del Museo.
Dobbiamo ricordare che le api offrono importanti benefici e servizi ecologici per la società e svolgono un ruolo biologico fondamentale nella regolazione e nel mantenimento degli ecosistemi terrestri.
Evolutesi insieme alle piante da fiore, con cui hanno instaurato un rapporto intimo e strettissimo, questi insetti sono in grado di garantire con la loro opera di impollinazione la sopravvivenza di un grande numero di specie vegetali, sostenendo la biodiversità complessiva.
La più nota tra le api è certamente l’ape domestica, Apis mellifera, che l’uomo sfrutta da millenni per la produzione di miele, ma che produce anche altri preziosi prodotti dell’alveare da sempre utilizzati ed apprezzati, quali cera, pappa reale, propoli, veleno. Ma l’ape domestica è solo una delle 20.000 specie di apoidei conosciute al mondo, la stragrande maggioranza delle quali sono selvatiche.
L’Italia ha una ricchezza di specie di api selvatiche tra le più alte d’Europa. Nel nostro paese esistono circa mille specie di api selvatiche, che presentano caratteristiche biologiche molto diversificate per livello di socialità, modalità di nidificazione e rapporto con la flora spontanea e coltivata.
Il ruolo di impollinatori di queste api, insieme ad altri insetti pronubi, è insostituibile: le api domestiche e selvatiche sono responsabili di circa il 70% dell’impollinazione di tutte le specie vegetali viventi sul pianeta e garantiscono circa il 35% della produzione globale di cibo.
Nonostante tutti gli impollinatori, in particolare le api selvatiche, siano fondamentali per l’agricoltura, consentendo l’impollinazione di molte colture, alcune scelte legate all’agricoltura industriale moderna come la monocultura, l’eliminazione delle siepi e l’impiego dei fitofarmaci, nonché l’alterazione e la frammentazione delle aree naturali, hanno reso l’ambiente sempre più inospitale per la maggior parte degli insetti pronubi, che stanno andando incontro ad un rapido ed incessante declino. Anche le specie alloctone invasive sono divenute, con la recente globalizzazione, un problema di grande rilievo su questo piano, tanto da essere considerate la terza causa di perdita di biodiversità a scala globale. Attualmente il 9,2% delle specie di api europee sono minacciate di estinzione: senza di esse molte specie di piante si estinguerebbero e gli attuali livelli di produttività entrerebbero in crisi, potendo essere mantenuti solamente ad altissimi costi attraverso l’impollinazione artificiale.
Le conseguenze della perdita di biodiversità apistica rappresenterebbero una sciagura per gli ecosistemi terrestri e, quindi, per il genere umano. Appare dunque ormai chiaro che la protezione delle api, così come degli altri insetti impollinatori, attraverso una gestione ambientale più oculata e un diverso modello produttivo sia di fondamentale rilevanza per la nostra stessa esistenza.