Salvini e Di Maio: l’intesa centrodestra-M5S su Camera e Senato è a un passo. E la Lega, per non sfasciare la coalizione, lascerebbe a Tondo il Fvg
Ma questa mossa, non si sa fino a che punto portata avanti, ha prodotto comunque un ulteriore vantaggio di posizione per Salvini e Di Maio, perché ha sancito lo schema d’intesa per le Camere, come raccontava ieri un’autorevole personalità vicina a Berlusconi: «Una ai grillini, una al centrodestra». Ed ecco la svolta, il cambio di schema che mostra quanto sia forte l’asse tra M5S e Lega. Di Maio ha già pronto il proprio candidato: sarà una donna e avrà un chiaro profilo «politico». Così Salvini avrebbe il via libera per la Camera, dove potrebbe giocarsi i nomi di Giorgetti e Fedriga. L’incontro di domani con Berlusconi sarà l’ultimo ostacolo per ascrivere al suo partito il candidato della coalizione. Il braccio di ferro tra alleati è noto: da una parte Forza Italia rivendica una presidenza, visto che Salvini è candidato a palazzo Chigi; dall’altra Salvini chiede per il suo partito quella carica «perché noi che abbiamo preso più voti alle elezioni non possiamo essere esclusi se io non andrò al governo». Il leader del Carroccio ha dalla sua la forza dei numeri nell’alleanza e anche la linea impostata insieme a Di Maio: le presidenze sono separate dalle logiche politiche. In più, se lo schema nella distribuzione prevedesse un grillino al Senato, M5S e Lega non avrebbero rivali al ballottaggio nel caso in cui Forza Italia provasse a far blocco con il Pd nel segreto dell’urna.
Tocca a Berlusconi cercare la contromossa, mentre Salvini si pone al riparo dall’accusa di voler sfasciare la coalizione, accettando la candidatura dell’azzurro Tondo a presidente della regione Friuli-Venezia Giulia come segno tangibile del patto.