La Cgil Fvg:”Primo semestre positivo, ma il quadro è cambiato”
Il segretario regionale Villiam Pezzetta preoccupato nonostante i dati Istat sull’occupazione “Crescono le tensioni sulle aziende, pronti ad agire con ammortizzatori e politiche salariali”
Rafforzamento degli ammortizzatori e delle politiche salariali sono una delle grandi priorità per il Paese e quindi anche per il Friuli Venezia Giulia, che devono essere pronti ad affrontare un quadro profondamente diverso da quello che ha caratterizzato il 2021 e la prima metà del 2022. Questo il messaggio del segretario generale della Cgil Fvg Villiam Pezzetta, che reagisce così ai dati, pur positivi, diffusi dall’Istat in merito all’andamento del mercato del lavoro a livello nazionale e regionale. Dati che in Friuli Venezia Giulia evidenziano, nei primi due trimestri dell’anno, un valore medio di 527mila occupati, 26mila in più rispetto alla prima metà del 2021, la crescita degli attivi e il calo della disoccupazione, che scende dal 5,2 al 4,6%.
«La ripresa del lavoro che già emergeva dai dati sulle assunzioni – commenta Pezzetta – viene confermata, e con proporzioni francamente inattese. Premesso che la tipologia di questi dati non consente un’analisi qualitativa che sarebbe invece indispensabile, in primis sull’incidenza del part-time e sulle caratteristiche dei contratti, non ci sono dubbi sul fatto che l’onda lunga della ripresa che ha caratterizzato tutto il 2021 sia proseguita anche nella prima metà del 2022». Ma il quadro, ammonisce il segretario della Cgil Fvg, sta profondamente mutando: «Le criticità legate ai rincari del gas, dell’energia e delle materie prime – spiega – si stanno aggravando: lo confermano gli stop produttivi, sempre più frequenti, e il maggiore ricorso agli ammortizzatori. Quello che si profila non è un quadro di piena occupazione come quello che sembrano descrivere i dati, ma uno scenario in rapido deterioramento, che impone come priorità assolute per l’attuale Governo e per quello che verrà un rafforzamento degli ammortizzatori sociali e adeguate politiche fiscali e salariali in difesa del potere di acquisto di lavoratori e pensionati, eroso da un’inflazione che galoppa verso il 10%».
In foto Villiam Pezzetta