Suona la campanella per 136mila studenti del Fvg
Trieste, 12 settembre 2022 – Un altro concreto passo avanti verso la normalità e, auspicando di essersi lasciati finalmente alle spalle una delle fasi più drammatiche e imprevedibili della storia moderna, anche l’opportunità per ripartire con entusiasmo dai banchi degli istituti scolastici e dal desiderio di imparare socializzando a viso aperto da parte dei giovani per guardare, soprattutto loro, verso un futuro di speranza.
Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, esprimendosi a nome dell’intera Assemblea legislativa ma anche in qualità di padre di famiglia, salutando gli oltre 136mila studenti della regione che nella giornata odierna, 12 settembre, hanno finalmente ripreso il loro posto nelle rispettive aule in occasione del taglio del nastro del nuovo anno scolastico. Finalmente senza l’obbligo di indossare la mascherina in classe e con le doverose misure anti Covid limitate al ricambio d’aria nei locali, oltreché a un prudente e ragionevole distanziamento sociale.
Se, da un lato, è arrivato il momento di riprendere a sudare sui libri con la giusta determinazione per recuperare anche il tempo perduto a causa della pandemia, ha aggiunto il vertice del Cr Fvg, dall’altro rimane il prevedibile pathos per la possibilità di riabbracciare compagni e amici di studio, di ritrovare la competenza dei docenti definitivamente in presenza e, per i primini ma anche per chi si ritrova a passare dalle elementari alle medie o dalle medie alle superiori, un ulteriore passo avanti verso la maturità, la crescita individuale e l’allargamento dei rapporti amicali.
La massima carica dell’Assemblea legislativa ha anche evidenziato, quale rappresentante delle Istituzioni e genitore attento alle esigenze dei propri figli, il suo augurio a tutti gli studenti, unitamente al corpo docente, nonché a quello amministrativo e ausiliario, tutti alle prese non solo con una semplice per quanto delicata professione all’insegna della quotidianità, ma anche con una missione da portare avanti in maniera appassionata e preparata.
Che la Dad, per quanto provvidenziale appiglio per garantire l’istruzione e un confronto diretto anche nei mesi più duri del lockdown, ha concluso la Presidenza, diventi presto solo un utile strumento supplementare per rafforzare le modalità di insegnamento tradizionali. Porte aperte, dunque, al domani, passando per la necessaria abnegazione odierna ma con un pizzico di spensieratezza in più.