Smantellata a Pordenone la banda del piccone
La banda era dedita ai furti nei negozi gestiti da cittadini cinesi
Nella giornata dello scorso sabato 10 settembre, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Pordenone hanno dato esecuzione a tre provvedimenti di fermo emesso dal Procuratore presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Pordenone dr. Raffaele Tito nei confronti tre cittadini romeni, R. V. di anni 43, M.M. di anni 41 e I.P. di anni 40, tutti con precedenti specifici, ritenuti gravemente indiziati di aver commesso sette furti pluriaggravati nei confronti di altrettanti esercizi commerciale siti nella provincia di Pordenone tra il gennaio e il maggio 2022.
Le indagini avevano origine lo scorso 25 febbraio in seguito alla denuncia presentata dal titolare del noto negozio “Gimme Five”, sito in Pordenone, in viale Aquileia 1 il quale lamentava che ignoti nottetempo dopo aver reciso la rete di protezione del perimetro esterno, con un piccone avevano praticato un grosso foro sulla porta di servizio, posta nella parte posteriore, facendo ingresso all’interno del negozio, dove, eludendo il sistema di allarme, s’erano impossessati di diverse migliaia di euro in contanti custoditi all’interno della cassaforte, oltre a borse, giocattoli ed altri oggetti per la casa. Dalla visione delle telecamere del sistema di videosorveglianza si notava che ad agire erano stati tre soggetti, tutti travisati con guanti, mascherine e cappelli.
Veniva così avviata una complessa attività d’indagine, svoltasi anche attraverso attività di carattere tecnico, coordinata dal procuratore capo presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Pordenone, dr. Raffaele Tito, che permetteva di appurare come analoghi furti, commessi con modalità simili erano stati in precedenza commessi anche presso altre attività commerciali, gestite da cittadini cinesi in Pordenone e Spilimbergo, nei mesi di gennaio e febbraio.
Anche in questa circostanza i ladri dopo aver forzato la recinzione esterna e praticato un foro sulla porta con un grosso piccone, avevano fatto razzia di soldi contanti ed, in un caso, anche di elettrodomestici per la casa.
Le indagini permettevano di appurare come la banda agiva già da diversi anni utilizzando sempre lo stesso modus operandi: dopo esser giunti in Italia in auto direttamente dalla Romania, i tre si muovevano prontamente su tutto il centro nord Italia per commettere furti; in particolare una volta individuato l’obiettivo passavano all’azione ed oltre a portar via soldi ed altra refurtiva, devastavano il negozio con l’utilizzo di picconi e altri arnesi causando ingenti danni alle strutture dei negozi stessi, tanto che i loro gestori si vedevano costretti a chiudere l’attività per diversi giorni, e sostenere notevoli spese per ripristinare i danni causati dalle scorribande del gruppo criminale.
Ultimati i colpi, pochi giorni dopo il loro arrivo in Italia, i tre lasciavano il territorio nazionale e facevano rientro in Romania per eludere le investigazioni.
Le successive indagini hanno permesso di individuare nei tre fermati anche gli autori dei furti commessi lo scorso mese di maggio in danno dei negozi, sempre gestititi da cittadini cinesi, “M.P. Market” di Sacile e LAI MAI di Pordenone; anche in questo caso i malviventi s’erano impossessati di diverse migliaia di euro contenute nelle casseforti e di numerosi capi di abbigliamento.
A tradirli sono stati anche alcuni video postati sui social dove i tre, ignari di essere monitorati dagli agenti della Squadra Mobile, facevano esibizione della merce trafugata.
Lo scorso 10 settembre i tre venivano individuati in un albergo sito in Provincia di Padova poche ore dopo il loro ingresso in Italia e fermati dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Pordenone con l’ausilio di personale della Squadra Mobile di quella provincia.
Al momento dell’esecuzione del provvedimento di fermo emesso dal signor Procuratore della Repubblica di Pordenone i tre venivano trovati in possesso di oltre 11.000 euro in contanti, verosimilmente provento di furto ed altra refurtiva.
I provvedimenti di fermo sono stati convalidati dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Padova che, su richiesta del pm procedente, ha emesso a carico dei tre un’ordinanza di custodia cautelare in carcere; i tre sono ora reclusi presso le case circondariali di Padova, Udine e Belluno.
Al momento dell’esecuzione del fermo, il M.M., veniva altresì tratto in arresto in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla procura di Bergamo per l’espiazione della pena della reclusione di 1 anno, 4 mesi e 11 giorni per furti analoghi commessi in quella provincia negli anni scorsi.