Dall’estrazione del gas alla fornitura domestica: quali dinamiche?
La filiera del gas naturale in Italia è un sistema articolato e complesso, con molteplici passaggi che coinvolgono attori diversi. Cercheremo quindi di spiegare in modo semplice come il gas giunge a casa nostra, quali sono i ruoli svolti e perché in fattura troviamo addebitati tanti costi diversi.
Andiamo quindi ad analizzare le fasi che compongono la filiera:
Le attività di approvvigionamento del gas
La prima fase della filiera è costituita a sua volta dalla produzione (estrazione sul territorio nazionale) e dall’importazione di gas naturale. In base ai dati del Mise aggiornati al 2021 l’Italia estrae il 4,4% del gas che consuma, mentre il restante 95,6% viene importato dall’estero tramite gasdotti ed in minima parte tramite nave. L’Italia è collegata con i maggiori produttori esteri di gas (Libia, Algeria, Russia, …), tramite una rete di gasdotti internazionali. Il trasporto via nave riguarda il Gas Naturale Liquefatto o GNL, che tramite un processo chimico viene reso liquido per il trasporto e rigassificato una volta arrivato a destinazione per essere immesso in rete.
Il trasporto
Il trasporto di gas naturale viene assicurato da Snam Rete Gas che detiene oltre il 90% della Rete di Trasporto di metanodotti in Italia.
La rete di trasporto è poi suddivisa in rete Nazionale (circa 8.800 km) e rete Regionale (oltre 22.600 km). La prima collega i punti di ingresso nazionali (gas prelevato dai luoghi di produzione o di importazione), alla Rete di Trasporto Regionale, che comprende invece l’insieme delle tubature che collegano la rete nazionale ed i centri di consumo (punti di consegna).
Lo stoccaggio e dispacciamento
Lo stoccaggio di scorte di gas naturale è l’attività che consente la gestione dei picchi di domanda sul mercato. Durante i periodi invernali infatti, la domanda di gas per alimentare il riscaldamento nelle case aumenta considerevolmente in maniera imprevedibile. Il gas stoccato serve quindi a rispondere ai picchi improvvisi di domanda di gas. L’attività di dispacciamento consiste invece nell’organizzazione della rete in modo tale da garantire un equilibrio tra domanda ed offerta ed assicurare la fornitura di gas a tutti i consumatori.
Vendita all’ingrosso, distribuzione e misurazione dei consumi
L’attività di vendita all’ingrosso viene svolta dagli shipper, i quali acquistano il gas da importatori o da produttori nazionali e lo rivendono a clienti finali (industrie o centrali termoelettriche), oppure a società di vendita al dettaglio. Questa attività è stata liberalizzata ed oggi è tra le fasi più frammentate, in termini di numerosità di operatori, della filiera del gas. La distribuzione prevede la consegna del gas naturale ai clienti finali (punti di riconsegna), attraverso i gasdotti locali a bassa pressione. Si tratta quindi del tragitto tra il punto di consegna (fine della fase di trasporto, alta pressione), ed i clienti finali. La distribuzione è un’attività di servizio pubblico, gestita da 700 distributori, la cui concessione avviene tramite gara pubblica e regolata da un contratto di servizio.
Il Distributore si occupa anche dell’installazione e della manutenzione dei contatori, della misurazione dei consumi e del pronto intervento: tutti i Distributori, infatti, sono tenuti a garantire un servizio di assistenza h24, sette giorni su sette, in caso di guasti o fughe di gas.
Vendita al consumatore finale
Infine abbiamo i fornitori, cioè le aziende che vendono il gas ai clienti finali e si occupano degli aspetti commerciali e della fatturazione, rielaborando i dati forniti dai Distributori locali. L’attività consiste nell’acquistare il gas dai grossisti (sulla piattaforma GSE, Gestore Servizi Energetici) e rivenderlo ai clienti finali. Le società di vendita utilizzano le reti di distribuzione locale per prelevare (punti di consegna) e fornire il gas ai clienti finali (punti di riconsegna). I rapporti tra società di vendita e distributori sono regolati tramite il “contratto di vettoriamento”.
Risulta pertanto evidente come tutte queste fasi comportano oneri diversi da riconoscere (direttamente o indirettamente), ai vari soggetti che operano nella filiera del gas.
In bolletta pertanto, gli utenti troveranno non solo la spesa per la materia prima consumata, ma anche tutti quei costi addebitati per garantire il funzionamento dell’intero sistema.
Accanto al costo della materia gas, quindi, ci saranno i costi di commercializzazione e vendita, gli oneri di distribuzione, quelli di sistema, a cui aggiungere imposte ed accise varie.
Barbara Venuti
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