700 anni di storia a Villa de Claricini Dornpacher
Sabato 8 ottobre “Carte in Dimora” offrirà la possibilità di accedere con speciali visite guidate alle stanze più segrete della tenuta di Bottenicco di Moimacco
L’iniziativa affianca “Domenica di carta” promossa dal MiC-Ministero della Cultura che ha l’obiettivo di valorizzare l’immenso e prezioso patrimonio archivistico e librario custodito nelle biblioteche e negli archivi d’Italia
Una visita alle stanze più segrete di un’antica dimora seicentesca, per osservare da vicino antichi documenti, stampe, diari, libri, fotografie, preziosi incunaboli e manufatti solitamente non accessibili al pubblico, che raccontano 700 anni di storia. È quanto sarà possibile fare sabato 8 ottobre 2022 a Villa de Claricini Dornpacher di Bottenicco di Moimacco, alle porte di Cividale, grazie a “Carte in Dimora” iniziativa che affianca “Domenica di Carta” promossa dal MiC-Ministero della Cultura con l’obiettivo di valorizzare l’immenso e prezioso patrimonio archivistico e librario custodito nelle biblioteche e negli archivi d’Italia.
Visitare Villa de Claricini Dornpacher significa immergersi nel ricco patrimonio culturale friulano. Edificata intorno alla metà del secolo XVII dalla famiglia de Claricini Dornpacher, trasferitasi da Bologna in Friuli sul finire del 1200, dal 1971 è sede della Fondazione omonima che ha lo scopo di conservarne il patrimonio storico e artistico e promuovere studi e manifestazioni culturali. All’interno della villa si conservano in ogni stanza pregevoli collezioni d’arte: affreschi, dipinti, mobili, arredi, abiti e manufatti tessili, tappeti, stampe, strumenti musicali, oggetti d’arte applicata e suppellettile domestica. Ma è in particolare nella biblioteca, collocata all’ultimo piano della dimora, che brillano i più preziosi tesori, non accessibili ai visitatori se non in occasioni eccezionali.
La biblioteca
Il patrimonio bibliografico della famiglia de Claricini Dornpacher è costituito da oltre 5.000 volumi, i più antichi dei quali risalgono al XVI secolo: incunaboli (i primi libri a stampa), testi di scienza, agronomia, storia, geografia, religione, sociologia, economia, letteratura, guide turistiche, libri d’arte, spartiti musicali, periodici. Tra i fondi più importanti spiccano quello musicale, con numerosi spartiti, e quello dedicato a Dante. A metà del 1900 la famiglia possiede infatti la più ricca biblioteca dantesca privata in Italia che il conte Nicolò, dopo la sua morte sopraggiunta nel 1946, volle destinata in parte alla Casa di Dante a Firenze e in parte al Comune di Padova. Vi è poi una cospicua parte di opere riguardanti il Friuli e la sua cultura, fra cui alcuni volumi nei quali sono stati raccolti ritagli di articoli, tratti da quotidiani e riviste locali e nazionali, che testimoniano l’inclinazione del conte Nicolò (1864-1946) a documentare minuziosamente eventi storici e di cronaca. Notevole è anche il numero di opuscoli pubblicati in ambito regionale, ricchi di informazioni locali.
L’archivio
L’archivio storico della famiglia de Claricini Dornpacher, di oltre 30 metri lineari, conserva documenti databili fra il XV e il XX secolo: pergamene con sigilli, mappali, catastici, contratti, scritture contabili, diari, carteggi, libri degli ospiti, ricettari, cartoline e fotografie che documentano la storia locale e nazionale nonché gli interessi del casato. Tra i documenti più preziosi ci sono due diplomi databili fra il XIV e il XVI secolo rilasciati da imperatori tedeschi e i Diari scritti da Nicolò Claricini: 135 quaderni in cui, ogni giorno, il conte annotò meticolosamente i fatti accaduti fra il 1915 e il 1946, data della sua morte. Nel 2019 l’archivio è stato aperto a studi, ricerche e alle visite del pubblico, mentre nel 2021 sono stati avviati il restauro e la digitalizzazione finalizzati alla pubblica fruizione.
Le visite guidate sono prenotabili sul sito visit.declaricini.it. e durano 40 minuti circa.