In Friuli Venezia Giulia il turismo è sempre più inclusivo
Presentato “Percorsi inclusivi, alla scoperta del FVG”
Il Friuli Venezia Giulia è apripista del progetto che, nuovo nel suo genere in Italia, porta alla valorizzazione del territorio e alla promozione del patrimonio turistico-culturale proponendo itinerari pensati a misura di tutte e tutti grazie a tecnologia, innovazione e al coinvolgimento dei portatori di interesse.
Presentato a Palazzo della Regione Percorsi inclusivi, alla scoperta del FVG, il progetto dell’Associazione di Promozione Sociale IO CI VADO in cui si fondono turismo esperienziale, tecnologia e competenze in materia di accessibilità nato con l’obiettivo di permettere a ogni persona con specifiche necessità di accessibilità di visitare il Friuli Venezia Giulia nel modo più adatto alle proprie esigenze, sia in loco che nella fase di pianificazione della vacanza o della gita fuori porta.
Il progetto è rivolto a tutti quei turisti e residenti che, quando si spostano, hanno delle specifiche esigenze di accessibilità: legate all’età (famiglie con bambine e bambini, persone anziane), a disabilità (motoria, cognitiva, sensoriale) oppure al fatto di portare con sé il proprio animale domestico.
Percorsi inclusivi, alla scoperta del FVG prevede la realizzazione di un sito web in cui poter conoscere in anteprima i luoghi, le tipicità e l’offerta del Friuli Venezia Giulia già nella fase di organizzazione della vacanza o visita. Sul portale, totalmente fruibile da chiunque, saranno descritti i luoghi, i siti di interesse turistico-culturale e gli eventi, includendo le informazioni di accessibilità. Tramite dei filtri relativi alle esigenze di accessibilità selezionabili dall’utente, prima della visita saranno proposti degli itinerari di diverso tipo per visitare i luoghi. Sul posto, poi, le persone avranno a disposizione delle guide interattive online che consentiranno di effettuare l’itinerario seguendo il percorso più adatto alle proprie necessità e di fruire dei contenuti turistici in diverse modalità (testo semplificato, audiodescrizioni per non vedenti, etc.). Sul sito, inoltre, saranno segnalati anche gli eventi per tutti organizzati nelle diverse località del Friuli Venezia Giulia interessate dal progetto.
Uno degli elementi innovativi consiste nella possibilità di pianificare la visita prima di partire grazie agli strumenti e alle informazioni presenti sulla piattaforma. Considerate tutte le informazioni acquisite, la persona potrà scegliere cosa è più adatto a sé, in accordo con le proprie esigenze di accessibilità. In questo modo viene arginato il rischio che le persone incorrano in situazioni spiacevoli o frustranti a causa di un ambiente non compatibile con le proprie necessità di accessibilità o rinuncino a fare nuove esperienze.
La prima fase del progetto sta vedendo il coinvolgimento di alcuni Comuni del territorio: Maniago e Villa Santina saranno le prime località ad essere “mappate” e dove si identificheranno gli itinerari a seconda dei diversi tipi di esigenze di accessibilità delle persone. L’obiettivo, in una seconda fase, è estendere il progetto all’intero territorio regionale, grazie all’adesione del maggior numero dei Comuni del Friuli Venezia Giulia. Fondamentale è la collaborazione con le associazioni portatrici di interesse con cui si tracceranno le esigenze specifiche al fine di poter mappare con completezza i luoghi e offrire versatilità all’esperienza proposta poi sulla piattaforma. Il portale sarà online a fine anno con le prime località coinvolte nel progetto e si arricchirà di nuovi contenuti e itinerari nel 2023.
“Rendere la nostra Regione sempre più accessibile ai turisti con specifiche necessità è un obiettivo di primaria importanza – ha dichiarato Sergio Emidio Bini, Assessore regionale alle attività produttive e turismo del Friuli Venezia Giulia – Per questo sosteniamo il progetto dell’Associazione “Io ci vado”, cui va il mio ringraziamento per il prezioso contributo in questo campo. I visitatori potranno conoscere in anteprima i luoghi e l’offerta ricettiva del Friuli Venezia Giulia, per organizzare al meglio la propria vacanza e scegliendo l’itinerario più adatto alle proprie esigenze. Uno dei punti di forza del progetto sta nel fatto che l’accessibilità viene declinata a 360 gradi: non soltanto nei confronti delle persone con disabilità motoria, cognitiva o sensoriale, ma anche nel caso di quelle necessità legate all’età, si pensi ai bambini o alle persone anziane, o alla volontà di portare con sé il proprio animale domestico. Con questo progetto apripista a livello nazionale, il Friuli Venezia Giulia dimostra ancora una volta di essere una terra solidale e soprattutto capace di fare sistema. Una prima sperimentazione partirà dalle città di Maniago e Villa Santina, con una mappatura dei luoghi di interesse e l’individuazione di itinerari accessibili. Mi auguro possa essere soltanto l’inizio di un percorso virtuoso che coinvolga tutte le località turistiche del Friuli Venezia Giulia. Per realizzarlo, l’associazione “Io ci vado” potrà contare sul sostegno della Regione e sulla collaborazione di PromoTurismoFVG, così come della banca dati e dei tracciamenti già effettuati con il progetto Friuli Venezia Giulia: una regione per tutti”. L’assessore ha portato il saluto e i complimenti anche da parte del Vice Presidente della Regione, Riccardo Riccardi.
“Natura, arte, cultura, mare e montagna, enogastronomia, cicloturismo: il Friuli Venezia Giulia è una regione ricca di bellezze e tradizioni da scoprire e da vivere. Con questo progetto – ha spiegato William Del Negro, Presidente dell’Associazione di Promozione Sociale IO CI VADO – anche noi di IO CI VADO APS vogliamo dare il nostro contributo concreto a quanto già la Regione Friuli Venezia Giulia e PromoTurismoFVG stanno facendo portando il messaggio “una regione per tutti” e rafforzarlo. Non sono previste azioni dirette di abbattimento barriere architettoniche o miglioramento dell’accessibilità, ma il progetto vuole essere uno strumento molto concreto per
permettere a chiunque di fare delle esperienze compatibili con le proprie esigenze di accessibilità. Il dialogo con le amministrazioni pubbliche, gli uffici turistici e tecnici permetterà di diffondere la cultura dell’inclusione e faciliterà la visione del territorio da un nuovo punto di vista, stimolando, indirettamente dei processi di miglioramento dell’accessibilità dei luoghi. Il progetto è totalmente no profit, ossia viene finanziato solo con contributi pubblici o privati. Sempre più aziende investono in CSR (Responsabilità sociale d’impresa) e questa può essere una grande opportunità per legare il loro nome a un progetto sul territorio a impatto sociale e con visibilità internazionale. Invito quindi gli imprenditori e le imprenditrici del FVG a sostenerlo”.
“Inclusione e sostenibilità sono due linee guida riconoscibili in tutte le iniziative della nostra Banca e del nostro Gruppo – ha dichiarato Massimo Ritella, Direttore regionale di Crédit Agricole FriulAdria – Per questo abbiamo sposato fin da subito l’idea dell’Associazione Io Ci Vado e ne abbiamo sostenuto la realizzazione, anche in un’ottica di marketing territoriale. Si tratta, infatti, anche di una forma di promozione turistica originale e innovativa”.
“Siamo impegnati da sempre nella promozione dell’inclusione – ha detto il Direttore della Fondazione Friuli Luciano Nonis – che abbiamo sostenuto nel tempo con molti progetti concreti come questo che è incentrato sull’attenzione alle esigenze delle famiglie, ma può nel contempo costituire un valore aggiunto per il sistema turistico regionale, che con questa iniziativa trova un ulteriore canale di valorizzazione che ne aumenterà l’attrattività”.
“Il Club per l’UNESCO di Udine dichiara di impegnarsi per far sì che a chiunque sia permesso di compiere esperienze compatibili con le personali esigenze di accessibilità, nell’ottica della cultura dell’inclusione. Il Club intende facilitare la visione del territorio da un differente punto di vista, incrementando processi migliorativi, riguardanti l’accessibilità dei luoghi, rendendo esplicite aspirazioni teoriche e d’azione proprie dell’UNESCO. Questo, nell’ottica dell’intenzione di “costruire ponti con gli attori della società civile” con attenzione e rispetto, come richiede il pensiero specifico degli ideali dell’Organizzazione Internazionale, nel riguardo dei principi relativi all’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile”, ha dichiarato Renata Capria D’Aronco, Presidente del Club per l’UNESCO di Udine.
www.iocivado.org