Approda in Senato la proposta del Comune di Monfalcone sui ricongiungimenti
Il sindaco Cisint: “Dati demografici e sociali insostenibili, si deve garantire la dignità familiare applicando le norme europee”
La proposta di legge formulata dal Comune di Monfalcone per una regolamentazione dei ricongiungimenti familiari degli stranieri in linea con la normativa europea approda in Senato, con l’iniziativa assunta dal senatore Marco Dreosto finalizzata a modificare il decreto legislativo 286/98 che disciplina la materia nell’ambito dei ricongiungimenti. Si tratta di un passaggio importante dopo che il Consiglio regionale – relatore il consigliere Antonio Calligaris – aveva sostanzialmente recepito il testo elaborato dal Comune, discusso anche in Conferenza delle Regioni. Stamane, l’avvio dell’iter in sede parlamentare è stato presentato dal sindaco Anna Maria Cisint e dal senatore Dreosto, con la partecipazione del consigliere Calligaris in collegamento da Trieste.
I termini della questione sono stati specificati dal sindaco Cisint sulla base della realtà cittadina che costituisce un unicum a livello regionale per la presenza di stranieri sul totale della popolazione attorno al 30 per cento, che non ha uguali in nessun’altra realtà della regione e de nord est: “La modifica normativa – ha rilevato Cisint – rappresenta anzitutto una esigenza di rispetto della dignità delle persone che vengono illuse da procedure che non tengono conto in alcun modo della necessità reddituale necessaria ai bisogni familiari. Di conseguenza si scaricano i relativi oneri sul bilancio comunale, mettendo in crisi i servizi sociali, mentre le disponibilità pubbliche, in ogni caso, non possono far fronte all’entità sempre crescente dei fabbisogni. Questo fenomeno dei ricongiungimenti è diventato il fattore principale di squilibro della dinamica demografica se si tiene conto che le iscrizioni anagrafiche riferibili a questo aspetto lo scorso anno hanno registrato l’arrivo di 706 che non lavorano e che quindi, essendo prove di entrate proprie, gravano quindi sul reddito delle loro famiglie e sulla collettività. Un numero impressionante che ha messo in crisi gli aiuti sociali, le scuole, il pronto soccorso, le esigenze abitative.
La normativa proposta dal Comune, ripresa dalla Regione e ora nel provvedimento presentato dal senatore Dreosto, si basa su quanto stabilito dalle direttive europee che stabiliscono che i ricongiungimenti si attuino nel rispetto dei vincoli sulla spesa di welfare, cioè in presenza di una sufficiente autonomia di reddito degli interessati. Invece la norma attuale consente con un reddito Irpef di 11 mila e 900 euro lordi il ricongiungimento di tre persone. Inoltre, anche in assenza di una stabilità d’impiego, lo straniero appena riceve il permesso di soggiorno può effettuare il ricongiungimento. Adeguare i limiti reddituali e prevedere un periodo di stabilità occupazionale e di residenza almeno di due anni non sono una discriminazione, ma una scelta indispensabile per governare questo fenomeno e garantire a tutte le famiglie degli stranieri una condizione di dignità minimale nella loro esperienza di vita nel nostro paese, evitando così quelle emarginazioni sociali che sono la premessa per il degrado cittadino.
La modifica alla legge nazionale sui ricongiungimenti riteniamo sia una questione di buonsenso, che non ha nessun retropensiero ideologico. Abbiamo coinvolto la Regione e i parlamentari del Friuli Venezia Giulia affinchè ci sia una condivisione forte e trasversale su un tema sentito, che influisce in maniera importante sulle casse del Comune e sulla vita dei cittadini”.
Il senatore Dreosto ha aggiunto: “Iniziativa che potremmo definire “legge Cisint”, nata su proposta del comune di Monfalcone a seguito di un’attenta e dettagliata analisi corredata da puntuali analisi dei dati e da approfondimenti tecnici e giuridici della normativa comunitaria e internazionale. Prima di presentare il testo in Senato, abbiamo approfondito la questione con gli uffici tecnici e raccogliendo informazioni da altre Amministrazioni interessate alla modifica normativa, e abbiamo prodotto un documento che va salvaguardare i diritti umani, anche dei migranti, per adeguarlo alla normativa europea.
A breve verrà calendarizzata la discussione del testo in Commissione e, dopo l’approvazione, approderà in Aula.
Un testo che è stato inviato anche ai parlamentari di altri partiti per cercare una condivisione quanto più ampia possibile su un argomento di interesse generale”.
A conclusione dell’incontro il consigliere regionale Calligaris ha precisato: “Oggi è un grande giorno perché mai si è arrivati così vicini alla radice del problema di Monfalcone e del nostro territorio.
Una proposta che si basa su un’idea di giustizia che prevede che chi arriva non debba gravare sulle casse del Paese ospite. Attualmente abbiamo quindi una legge nazionale che viola un principio comunitario e gli effetti si vedono a Monfalcone, ma anche in altre realtà lontane dalla nostra. Ho avuto infatti contatti con il presidente del Consiglio della Liguria e con politici della Regione Veneto per presentare la proposta anche nei loro territori. La questione dei ricongiungimenti è stata finora ignorata, ma rappresenta i due terzi del problema relativo alla situazione migratoria in Italia”.