La ricetta dell’efficienza aziendale
Ospite di Confindustria Udine per un confronto con le imprese del territorio Niklas Modig, coautore di ‘This is lean’ il bestseller del management
“Coltiviamo la speranza che il libro sia utile come un guardaroba che vi aiuti a mettere in ordine la vostra pila di vestiti. Vogliamo aiutarvi a trovare il giusto abbigliamento per la giusta occasione…Questo libro ha tentato di definire cosa è un certo tipo di abbigliamento e cosa non è. Questa è una strategia operativa Lean e quest’altra non lo è. Abbiamo argomentato sul fatto che una strategia operativa lean si focalizzi sull’efficienza del flusso. Questo vuol dire che una strategia operativa che si focalizzi sull’efficienza delle risorse non è lean”.
È quanto scrivono Niklas Modig e Par Ahlstrom nelle pagine conclusive del fortunato bestseller “This is Lean”, il numero uno fra i libri di management più venduti in Svezia, che è diventato un vero e proprio “caso” editoriale tra gli addetti ai lavori a livello internazionale.
Modig e Ahlstrom in questo libro, pur approfondendo l’approccio sistemico alla Lean, riescono a facilitarne la comprensione anche a chi si avvicina al tema per la prima volta. Tutte le organizzazioni generano valore attraverso processi e in tutte ci sono persone che possono migliorarli. Molto spesso gli sprechi impregnano i processi impedendo a questi ultimi di fluire come potrebbero e le persone non vengono coinvolte per eliminarli in quanto focalizzate sul produrre.
Il volume, nell’edizione italiana curata da Alessandro Faorlin, è stato presentato, questo pomeriggio, nella Torre di Santa Maria a Udine, dallo stesso Niklas Modig nel corso di un incontro promosso dal Gruppo Terziario Avanzato di Confindustria Udine.
“Perché leggere il libro? Per accrescere – ha risposto Faorlin – la consapevolezza su quali siano i pensieri e le attività a cui dobbiamo dare priorità quando entriamo in azienda. A prescindere dal ruolo che occupiamo”.
È un’opportunità – ha rimarcato la vicepresidente di Confindustria Udine, Anna Mareschi Danieli, che ha introdotto l’incontro – per affrontare una riflessione sui nostri modelli di impresa e sulle soluzioni pratiche da adottare per essere più efficienti e più competitivi in un contesto di mercato – e non soltanto – sempre più sfidante. Come al solito, le sfide sono due: la prima, di carattere culturale, necessaria per cambiare approccio; la seconda, di natura operativa, per scaricare a terra e implementare soluzioni efficienti ed efficaci. La parola d’ordine per le imprese, lo sappiamo fin troppo bene, è più che mai questa: flessibilità. Una caratteristica indispensabile per gestire i continui e repentini cambiamenti di mercato. Con l’atteggiamento, tipico del lean thinker, la riflessione, il problem solving sistematico e l’adattamento continuo troveremo più facilmente nuove soluzioni in grado di portarci fuori dalle difficoltà, magari, anzi sicuramente, anche migliorati”.
“E’ compito delle imprese del terziario avanzato impegnarsi a fornire nuove soluzioni, opportunità ed approcci alle aziende manifatturiere – ha evidenziato Mauro Pinto, capogruppo Terziario Avanzato di Confindustria Udine-. La lean è una pratica oramai consolidata nel mondo in grado di fare la differenza in termini di efficienza ed efficientamento dell’organizzazione aziendale. Come Terziario avanzato di Confindustria Udine abbiamo quindi colto questa opportunità di promuovere questo libro, approfondendo, nell’occasione, anche case history di imprese regionali che hanno già applicato la lean e che ci possono far capire quanto sia importante introdurre questo approccio ai sistemi organizzativi aziendali”.
In effetti – ed è questo il fulcro del libro This is Lean – ogni organizzazione cerca l’efficienza, ma ben poche hanno un’idea di come ottenerla, e ancora meno comprendono davvero in che cosa consiste. Per quanto possa sembrare strano, è proprio così: quando un’azienda si concentra troppo sull’utilizzo efficiente delle risorse, senza raggiungere però un altro genere di efficienza (la cosiddetta efficienza di flusso), solitamente si limita ad aumentare il carico di lavoro diventando ancora più inefficiente di prima. Come risolvere questo paradosso? Lo spiegano nelle pagine del volume in modo semplice e ricco di esempi Ahlstrom e Modig che sanno trasmettere il senso più profondo del pensiero lean attraverso casi concreti, facili da comprendere per tutti.
È questa facilità di esemplificazione che ha, tra l’altro, indotto Alessandro Faorlin, partner & account relationship leader Auxiell, a tradurre il libro in italiano: “L’attività di imprenditore e consulente mi fornisce quotidianamente l’occasione di osservare e contribuire alla trasformazione di processi caratterizzati da tipologie e complessità diverse e di confrontarmi con coloro che guidano e gestiscono organizzazioni private e pubbliche. ‘Noi siamo diversi’ è la comune convinzione e obiezione che mi viene fatta quando accompagno imprenditori e manager a visitare esempi virtuosi. Questa convinzione di essere singolare o diverso fa da freno al cambiamento. Leggere This is Lean mi ha fatto riflettere su quanto il ‘paradosso dell’efficienza’, magistralmente concretizzato attraverso una matrice 2×2, possa essere un geniale strumento per far uscire il nostro interlocutore dallo stallo generato dal paradigma di ‘Noi siamo diversi’. La verità è che tutte le organizzazioni ‘sono uguali’ e hanno l’opportunità di rendere sempre più efficienti i loro flussi per crescere e aumentare le proprie performance”.
Sono seguite, quindi, introdotte e moderate da Paolo Ermano, professore di Economia aziendale dell’Università di Udine, tre testimonianze aziendali. Nella prima, Gladys Codarini, internal audit & controlling director di Acciaierie Bertoli Safau spa, ha evidenziato come “il sistema lean abbia reso consapevole l’azienda dell’importanza di fornire valore ai clienti e non solo semplici prodotti da inserire in fattura. Il valore è generato nei processi (e non solo nelle funzioni) ed è pertanto necessario ripensare il modo di misurare le performance al fine di garantire che tutti i manager operino giorno per giorno per migliorare i processi”.
“La sfida iniziale – ha poi raccontato Elisa Quattrin, partner & KPO Meccanica Hi Tech – è stata coinvolgere dapprima l’imprenditore e a chi mi dice che se l’imprenditore non è illuminato non si fa nulla, io rispondo che se l’imprenditore non è illuminato bisogna illuminarlo! In un secondo momento ho capito che dovevo ricoprire due ruoli ben diversi: il primo di chi migliora in prima persona e il secondo di chi sviluppa la giusta mentalità perché anche altri migliorino”.
Infine, Roberto Badin, presidente di Smartech spa, ha parlato dell’azienda da lui fondata a Chions che, anche grazie all’introduzione del sistema lean, relativamente alla quale si è soffermato sulle modalità di attuazione, è stata premiata come “Best Supplyer” da uno dei più grandi gruppi mondiali attivi nella produzione di macchine e sistemi per il Food&Beverage.