Fedriga si presenta: ” Io, quando la mia gente chiama, rispondo sempre presente. In ballo c’è il futuro dei nostri figli”
“La candidatura a presidente della Regione è una scelta, voluta dal territorio e condivisa da tutta la coalizione che mi sostiene, che si contrappone a quella di chi, dopo cinque anni di governo, ha deciso di non sottoporsi al giudizio degli elettori e di scappare a Roma. Io, la politica, la intendo diversamente. Io, quando la mia gente chiama, rispondo sempre presente. Io scelgo il Friuli Venezia Giulia”. Con queste parole Massimiliano Fedriga, candidato del centrodestra alla Presidenza della Regione, questa mattina a Pordenone, presentandosi ufficialmente agli elettori e alla stampa, ha aperto la lunga corsa che porterà alle prossime elezioni del 29 aprile. Per questa investitura ufficiale presenti tutti e cinque gli stati maggiori della coalizione a dimostrazione che le diatribe interne sono ormai alle spalle.
Dare risposte ai cittadini, è questo il primo obiettivo per Fedriga: “Contrariamente a quanto fatto dal centrosinistra negli ultimi cinque anni le nostre scelte rispecchieranno ciò che vuole la gente. Scelte condivise e non imposte. Se sbaglieremo, e come tutti gli esseri umani certamente arriverà il momento in cui sbaglieremo, cercheremo di avere l’umiltà di riconoscere l’errore e di porvi rimedio quanto prima. Prima ancora dei singoli punti programmatici, che avremo comunque modo di approfondire di qui al 29 aprile, la discontinuità che voglio apportare al sistema di governo del Friuli Venezia Giulia è di metodo, avviando un dialogo virtuoso e costruttivo con le imprese, gli enti locali e la gente. Solo così – ha proseguito il candidato – potremo raggiungere obiettivi condivisi, funzionali allo sviluppo del territorio e al benessere della gente che lo abita”.
Un attenzione particolare ad un territorio che deve ripartire dopo anni di sofferenza. Ad aprile in ballo non c’è solo una poltrona ma il futuro della regione: “Il voto di fine aprile è dunque un punto di svolta: vogliamo un’amministrazione regionale che tuteli l’autonomia e i diritti del territorio, trattenendovi più risorse ed erogando più servizi, o una maggioranza pronta a svendere il futuro della nostra gente a Roma o sull’altare di specifici interessi di partito? Una scelta che noi tutti saremo chiamati a fare per noi, ma soprattutto per i nostri figli”.