La drammatica scelta di Manhattan
Stefano Massini legge
L’evento di chiusura del Festival vicino lontano è il racconto della terribile scelta che toccò ad un gruppo di scienziati, guidati da Oppenheimer: costruire la bomba atomica.
La scienza al servizio della guerra e della distruzione dunque?
Ma che dire di chi la guerra aveva voluto e stava distruggendo con un ritmo e una velocità impressionanti?
La legge morale impone e sottopone con le sue domande incalzanti ,come la lettura dello scrittore che sul podio di San Francesco a Udine, ha narrato la dolorosa storia.
Quando si va dentro un problema, “si entra nel dentro del dentro e d entrando ” nelle variabili esse possono essere individuate anche nell’ambito della profezia biblica, cercando da ebrei scienziati, le voci degli ebrei profeti ,Geremia, Isaia, Ezechiele.
La voce della coscienza passa per la cultura intesa come sensibilità religiosa.
I figli di Israele chiedono pace, ma la shalom questa volta passa per la porta della guerra, la nuova Gerusalemme sorge sulla polvere del nulla.
La distruzione è il male di vivere, sia la storia allora maestra del vivere, ci ha detto Massini con la sua narrazione incalzante e il suo doloroso monologo ,drammatico negli interrogativi e lucido nelle risposte ,un sine qua non al quale quella generazione di scienziati non pote’ sottrarsi
Vito Sutto