Adesivi anti-Islamizzazione a Buttrio e Pradamano, i sindaci: “Stop all’ignoranza”
Resta scottante l’argomento immigrazione in Friuli. Sotto numerosi cartelli di “Stop” a Buttrio e Pradamano è infatti comparso, nei giorni scorsi, l’adesivo “Islamizzazione”. A rivendicare il gesto è stato il gruppo di attivisti di “Generazione Identitaria” che sul proprio sito denunciano «l’immigrazione massiva, i tassi di natalità più alti tra gli stranieri e la ghettizzazione diventati sintomi di una grave minaccia per la società: l’islamizzazione. Il fenomeno delle “no–go zones”, quartieri abitati soprattutto da stranieri di fede musulmana non più sotto il controllo delle istituzioni è in crescita in molte città italiane ed europee ed è un chiaro esempio del fallimento del multiculturalismo imposto. Un tema ancora troppo ignorato (…) gli identitari hanno apposto adesivi con la scritta “islamizzazione” sui cartelli stradali di “Stop”, lanciando un messaggio di opposizione per le strade e nella quotidianità delle persone che ogni giorno devono confrontarsi con la dura realtà dell’islamizzazione».
Entrambi i sindaci, Sincerotto e Mossenta, hanno condannato l’accaduto: «Bisognerebbe chiedere uno stop agli ignoranti». Protagonista della vicenda, a sua insaputa, è stato anche Mustafa, 32 anni, di origine bosniaca e musulmano, impiegato nei cantieri lavoro del Comune di Buttrio. Per puro caso è toccato anche a lui, infatti, rimuovere uno di quei adesivi: quello rinvenuto in via Gorizia: «Avevo appena concluso di tagliare il prato in villa di Toppo Florio quando il mio responsabile mi ha chiesto di andare a togliere un adesivo da un cartello stradale in via Gorizia. Quando sono arrivato sul posto ho visto il messaggio “Stop all’islamizzazione”. All’inizio ho sorriso. Mi sono chiesto: proprio me hanno mandato. Ho anche scattato una foto, postandola su Facebook per creare un po’ di ironia sull’episodio che mi aveva coinvolto. Dall’altro lato dispiace che certa gente generalizzi. Sono arrivato dalla Bosnia nel 1992, durante la guerra, e mi sono ambientato perfettamente in Friuli. Non sono musulmano praticamente e mi sento italiano. Parlo anche friulano, mangio carne di maiale e bevo anche qualche bicchiere di vino in compagnia. Come me ci sono tanti altri. Non si può fare di tutta l’erba un fascio quando si parla di islamizzazione».