Innovative terapie cellulari per i bambini con tumore del Fvg
Il Burlo Garofalo e AGMEN Fvg acquistano un nuovo strumento
Con una donazione di € 150.000 l’Associazione Genitori Malati Emopatici Neoplastici del Friuli Venezia Giulia (A.G.M.E.N. FVG APS – www.agmen-fvg.org) ha contribuito all’acquisto da parte dell’IRCCS Burlo Garofolo di CliniMACS Prodigy, strumento tecnologicamente all’avanguardia per generare terapie con cellule CAR-T, che recentemente si sono dimostrate di straordinaria efficacia nel trattamento dei tumori ematologici, e recentissimamente anche nella cura del neuroblastoma, e nella produzione di linfociti T virus-specifici per contrastare le infezioni virali in pazienti gravemente immunocompromessi. Normalmente il processo di produzione utilizzato per le CAR-T ingegnerizzate consiste in procedure lunghe e complesse. I processi CliniMACS Prodigy TCT e TCT-LS forniscono invece una soluzione all-in-one unica per queste sfide; ogni procedura genera cellule T geneticamente modificate tramite trasduzione virale in un processo standardizzato ed automatizzato.
IL PROGETTO – Iniziato nel 2021 con uno studio di fattibilità finanziato attraverso una borsa di studio dall’A.G.M.E.N. F.V.G., il progetto aveva come obiettivo l’acquisizione e la messa in funzione di una apparecchiatura per la realizzazione di prodotti di terapia cellulare in ambiente asettico e controllato per effettuare, in modalità completamente automatica e a circuito chiuso, procedure di manipolazione cellulare, garantendo una produzione conforme secondo la normativa dei cosiddetti medicinali di tipo cellulare al fine di ottenere un’efficace terapia personalizzata per i piccoli pazienti, al momento del bisogno.
CliniMACS Prodigy – sottilinea il dottor Marco Rabusin, Direttore del Reparto di Onco-Ematologia dell’Istituto – soddisfa appieno questi requisiti garantendo tra l’altro anche una elevata standardizzazione del prodotto finale, che sarà pronto all’uso. Identificata l’apparecchiatura e effettuato l’acquisto con il supporto dell’A.G.M.E.N. F.V.G., stiamo ora lavorando per realizzare le procedure operative necessarie, per la formazione del personale dedicato e per la realizzazione degli ambienti dedicati.
Nel contempo – conclude il dottor Marco Rabusin – per far fronte alle esigenze future, il Prodigy verrà utilizzato anche in ambito di ricerca pre-clinica, per sperimentare ulteriori approcci terapeutici basati su terapie cellulari soprattutto nei casi in cui la terapia convenzionale non riesca ad essere risolutiva.
L’INTERVENTO DI A.G.M.E.N. FVG APS – Dopo aver finanziato nel 2001 il nuovo reparto di Oncoematologia e Trapianti al Burlo Garofolo di Trieste, l’impegno per la realizzazione di questo progetto è il più importante mai sostenuto da A.G.M.E.N. FVG APS, nata nel 1984 per sostenere i bambini del Friuli Venezia Giulia ammalati di tumore e le loro famiglie.
“Un impegno enorme, soprattutto per una realtà regionale come la nostra – dichiara il portavoce e referente per il progetto Massimiliano du Ban – E’ stato come scalare l’Everest, ma non potevamo lasciarci sfuggire l’opportunità di dare ai bambini della nostra Regione una apparecchiatura rivoluzionaria come questa. Mettendo in cantiere questo ambiziosissimo progetto il Burlo ancora una volta ha dimostrato di essere Centro di riferimento regionale per l’Oncologia Pediatrica non solo sulla carta, ma anche con il cuore e le persone, pensando prima di tutto al bene dei bambini oncologici e delle loro famiglie.”
Nei suoi quasi 40 anni di attività l’A.G.M.E.N. FVG APS ha raccolto 8 milioni di euro impiegandoli a favore dei bambini oncologici del Friuli Venezia Giulia con la trasparenza e la concretezza che solo un genitore che ha già vissuto l’incubo di un figlio ammalato di cancro può avere. “Ci aspettiamo che questa apparecchiatura possa essere d’aiuto non solo ai bambini della nostra Regione, ma prima o poi anche agli adulti – conclude il dott. du Ban – Non sarebbe la prima volta che una apparecchiatura donata dalla nostra Associazione per uso pediatrico si sia poi rivelata utile anche per gli adulti. Questo viene apprezzato dalle genti della Regione che con la loro generosità non ci hanno mai fatto mancare il loro indispensabile supporto.”
Le terapie cellulari – sottolinea la dottoressa Gianna Zamaro, direttore centrale salute, politiche sociali e disabilità della Regione – sono, fra le terapie avanzate, quelle che, allo stato attuale, offrono le più innovative e promettenti opportunità di trattamento, soprattutto in ambito oncoematologico. Ed è questo il motivo per cui la Direzione Centrale Salute ha supportato le Aziende del SSR che hanno deciso di investire in questo settore. In particolare, con la DGR 1965/2021, è stata formalmente riconosciuta all’IRCCS Burlo la funzione di “Terapie cellulari”, identificandola pertanto come struttura presso la quale possono essere istituzionalmente erogate attività di sviluppo e somministrazione di questo tipo di prodotti.
L’iter richiesto per mettere a punto il sistema è estremamente complesso, anche in considerazione di una regolamentazione sempre più stringente e della necessità di specifiche e rare competenze professionali, ma la disponibilità di una macchina con caratteristiche all’avanguardia (sistema chiuso, completamente automatizzato) rappresenta sicuramente un elemento in grado di semplificare le altre fasi del percorso di autorizzazione, rendendo un grandissimo servizio ai pazienti.
In Italia non sono molti i Laboratori di manipolazione cellulare che dispongono di queste apparecchiature (un dato recente indica l’esistenza in Italia di 4 centri) e questo mette il FVG in una situazione invidiabile, anche perché l’avvio di questa linea di lavoro consentirà di rispondere non solo alle esigenze dei pazienti afferenti all’istituto, ma potrebbe dare supporto anche a altri centri della regione.
GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO – Grazie a questa tecnologia sarà possibile per l’IRCCS Burlo Garofolo mettere in atto in modo tempestivo ed efficiente la produzione di linfociti T virus-specifici per far fronte alle complicanze virali nei piccoli pazienti gravemente immunodepressi che si sottopongono al Trapianto di Midollo – afferma la Responsabile del Centro Trapianto di Midollo e Terapia cellulare, Dott.ssa Natalia Maximova – escludendo dalla terapia l’impiego di farmaci potenzialmente tossici e non sempre efficaci ed evitando inoltre lunghi ricoveri e disagi per i pazienti e le loro famiglie.
Per tale scopo, i linfociti T virus-specifici saranno prodotti a partire da donatori compatibili al 50% (genitori) per sopperire ai lunghi tempi di attesa riconducibili alle pratiche burocratiche per il rilascio delle cellule del donatore. Saranno in grado di riconoscere e aggredire i numerosi virus che spesso si riattivano in seguito alle terapie immunosoppressive, necessarie in fase di trapianto. Questa terapia conferirà un supporto prezioso al bambino, fino al momento in cui i linfociti del donatore non saranno in grado di procurargli una difesa immunitaria efficace. Oltre all’immediata esigenza legata alla routine clinica,- conclude la Dott.ssa Natalia Maximova – il Prodigy ci permetterà di realizzare una terapia cellulare mirata anche per la lotta contro i tumori, generando linfociti T tumor-specifici privi di tossicità, affiancando la metodologia già nota CAR-T.
Alla fine di marzo – ricorda il Direttore sanitario dell’IRCCS Burlo Garofolo dott.ssa Paola Toscani – abbiamo già potuto eseguire un trapianto con caratteristiche cliniche d’urgenza a favore di un lattante di sei mesi affetto da una rara forma di immunodeficienza congenita che non avrebbe permesso l’utilizzo di alcuni farmaci comunemente impiegati nella profilassi della malattia del trapianto verso l’ospite. La disponibilità del Prodigy ci ha consentito di eseguire un trapianto eliminando completamente i linfociti del donatore dalla raccolta, consentendoci di poter evitare l’utilizzo di farmaci che sarebbero stati dannosi per la vita del paziente stesso. Questa di per sé è già la nostra vittoria.
Ringrazio AGMEN e tutti gli associati per il costante e generoso impegno a fianco dell’Istituto ed in particolare ai bambini della nostra Oncologia pediatrica e alle loro famiglie, ha dichiarato il Direttore generale dell’IRCCS Burlo Garofolo dott. Stefano Dorbolò.
Questa apparecchiatura va nella direzione dell’investimento sull’innovazione, sulla capacità di essere realmente specifici nella nostra attività, cercare di fare quello che gli altri non fanno, pensare ciò che gli altri non hanno ancora pensato, guardare al domani e non al mantenimento dello status, sfidare e andare oltre alla routine e alla quotidianità, creare una prospettiva di sviluppo per il nostro Istituto.