Gli studenti danno una seconda vita alle stoffe usate
Oltre 500 bambine e bambini di una quindicina di scuole dell’infanzia e primarie impegnati nei laboratori di GEA con Karpòs per evitare gli sprechi e imparare che il rifiuto non è scarto
Che il rifiuto non sia uno scarto lo hanno imparato a scuola nel corso di quest’anno scolastico oltre 500 studenti di una quindicina di scuole dell’infanzia e primarie di Montereale Valcellina, Pordenone, Prata e San Quirino che hanno partecipato alla seconda edizione dei laboratori sul riuso tessile a cura di GEA Gestioni Ecologiche e Ambientali S.p.A. con la fattiva collaborazione della cooperativa sociale Karpós di Porcia.
Le scuole sono diventate aule ecologiche dove le bambine e i bambini hanno potuto sperimentare attraverso un’attività di laboratorio il valore del riciclo e la bellezza del riuso creativo di filati, promuovendo i valori dell’economia circolare. Questi laboratori, partiti con il mese di novembre 2022, sono proseguiti durante tutto l’anno scolastico, e hanno coinvolto oltre 500 studenti che, guidati dalle sapienti mani delle sarte del Ridoprin Lab, laboratorio al femminile di recupero tessuti e oggetti della cooperativa sociale Karpòs, hanno realizzato bracciali, collane, simpatici coniglietti, galline e galli di stoffa, tutto con tessuti e materiali di recupero.
L’attività – che rientra nell’alveo del Progetto di educazione ambientale di GEA – intende sensibilizzare i giovani al riutilizzo degli oggetti di uso quotidiano destinati a diventare “rifiuto”, maturando la consapevolezza alla sostenibilità; fantasia e manualità vengono guidate e stimolate fino alla creazione di nuovi oggetti utili e divertenti.
“Ogni anno in GEA – spiega Stefano Riedi Amministratore di GEA Gestioni Ecologiche e Ambientali S.p.A. – rileviamo importanti quantità di indumenti, tessuti e pezzi di stoffa nella spazzatura, materiale ancora integro che viene irrimediabilmente sprecato. Ma è possibile dare una seconda vita agli indumenti usati, anche attraverso il riciclo creativo: ecco come è nata l’idea di “confezionare” un laboratorio ludico-didattico che valorizzasse tale materiale, rivelandone le potenzialità. Perché il miglior rifiuto è quello non prodotto!”.
“Ringraziamo GEA – ha spiegato Paola Marano, presidente di Karpós – che anche quest’anno ci ha coinvolti in questa iniziativa. Dopo il successo dei laboratori realizzati con vecchi tessuti tenuti lo scorso anno scolastico, si è condiviso di riproporre l’attività che tanto è piaciuta ad alunni e insegnanti per creare qualcosa di originale e tangibile, che i bambini potessero portare a casa e mostrare alle famiglie. È secondo noi – ha affermato – un modo “pratico” che coinvolge attivamente i bambini e fa capire loro che differenziare può essere divertente e che il rispetto per l’ambiente è davvero importante, dal momento che le risorse della Terra non sono infinite”.
Le classi coinvolte si sono trasformate in piccoli laboratori sartoriali dove gli alunni hanno potuto sperimentare l’utilizzo di ago e filo, in un percorso che mira a valorizzare anche l’artigianato e la manualità.
Quella dei percorsi di educazione ambientale è un’iniziativa che la cooperativa sociale Karpós sta pensando a sua volta di sviluppare anche all’interno del nuovo Ridoprin Lab, laboratorio al femminile di recupero tessuti e oggetti con sede a Torre di Pordenone. Attraverso questo laboratorio, la cooperativa sociale Karpòs dà lavoro e nuova vita a donne fragili, puntando a recuperare e riutilizzare senza sprechi tessuti di qualità attraverso la tradizione della creazione sartoriale. “Ci piace poter sensibilizzare – ha concluso Marano – le nuove generazioni all’importanza dell’economia circolare che chiede di produrre meno rifiuti e recuperare oggetti usati dandogli nuova vita. Ringraziamo GEA Gestioni Ecologiche e Ambientali S.p.A. per averci coinvolti in questo progetto che ci permette anche di far conoscere meglio il nostro laboratorio che è incentrato sulla sostenibilità ambientale e l’economia solidale, e mira alla creazione di nuove opportunità lavorative, in particolare per le donne fragili”.