La Serracchiani ora potrebbe diventare il primo segretario donna del Pd
Pubblicato il 2 Aprile 2018
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A dividere il Pd non è solo la questione di un’ipotetica alleanza con il M5S ma anche la scelta del futuro segretario. E infatti l’Assemblea nazionale che avrebbe dovuto tenersi ad aprile con tutta probabilità slitterà a giugno, dopo le elezioni regionali e comunali.
Sono soprattutto i renziani a chiedere tempo. Non vogliono il reggente Maurizio Martina come segretario a tutti gli effetti, eletto appunto dall’Assemblea nazionale. Non si fidano di lui e temono che alla fine favorisca la linea del dialogo con i grillini e con “Liberi e Uguali”.
- Nell’area che fa riferimento a Renzi sta prendendo piedi un’altra ipotesi. Quella di lanciare la candidatura di una donna. Due i motivi dietro questa operazione. Primo, dare un effettivo segnale di novità all’esterno per migliorare l’immagine appannata del Partito democratico. Ma non solo. Questa soluzione (ecco il secondo motivo) servirebbe anche a spiazzare gli avversari interni: difficile opporsi all’ipotesi che il Pd abbia per la prima volta una leader donna. Il nome su cui si sta lavorando è quello di Debora Serracchiani, ex vice segretaria del Pd, presidente dimissionaria della regione Friuli Venezia Giulia, neo eletta alla Camera dei deputati. La decisione definitiva non è stata ancora presa. Anche perché ci sono altri che stanno scaldando i motori. Il “governatore” del Piemonte Sergio Chiamparino, per esempio, che non dispiace a quella fetta di partito che ha come riferimento il capogruppo a Montecitorio Graziano Delrio. Ma la carta Serracchiani potrebbe essere veramente quella che spariglia il gioco.