Economia Fvg sempre più trainata dal terziario
In regione crescono i consumi: +300 euro pro capite sul 2019
Da Pozzo: «Costi della produzione assorbiti dalla distribuzione»
In Friuli Venezia Giulia si consuma più che nel resto d’Italia. E anche le previsioni sul Pil sono più favorevoli. Giovanni Da Pozzo, vicepresidente nazionale di Confcommercio e presidente della Camera di commercio Pn-Ud, interviene commentando le elaborazioni del Centro Studi camerale anche su inflazione, credito e import/export in un contesto «in cui l’economia regionale è sempre più terziarizzata, con i servizi a fare da traino, pur in un contesto in cui le piccole imprese sono costrette ad assorbire costi della produzione sempre più impattanti». Secondo Da Pozzo, infatti, «le Pmi, un tempo sinonimo di flessibilità, oggi sono in una condizione di svantaggio nei confronti dei fornitori. Tante piccole imprese si trovano così in uno stato di forte pressione, a causa degli aumenti dell’energia e dei listini, e faticano a trovare i margini per sostenere una situazione che può comprometterne la tenuta economica». Sono tra l’altro stati appena pubblicati i dati sui prezzi globali delle materie prime fonte World Bank da cui si evince che a luglio 2023 sale in particolare la componente energetica (+5,9% nell’ultimo mese); la componente non energetica è invece salita dello 0,7% (metalli +0,4%, prodotti alimentari +0,5%).
Il presidente nazionale di Confcommercio Carlo Sangalli, rimarcando il rialzo dei consumi delle famiglie italiane oltre i livelli pre Covid, ha avvertito i rischi di una fase di rallentamento e di «nodi irrisolti come la piena realizzazione di riforme e investimenti del Pnrr e di una profonda riforma fiscale in tempi rapidi». Da Pozzo parte proprio dai numeri. Stando all’elaborazione Confcommercio su dati Istat, la crescita dei consumi a livello italiano è prevista pari all’1% nel 2023 (nel 2022 era +5,5%), un +1% che vale anche per il Fvg (nel 2022 era +5,4%). I consumi pro capite a livello italiano per il 2023 sono invece previsti pari a 21.200 euro (+100 euro sul 2019), in Fvg 23.200 (+300 euro sul 2019). Quanto all’inflazione, luglio ha mostrato il +5,9% a livello nazionale, in Fvg si è rimasti più sotto, al +5,5%.
«La fotografia conferma che in regione la situazione è più favorevole – prosegue Da Pozzo –, con una composizione del valore aggiunto che per il 69,2% è prodotto dai servizi, per il 24,8% dall’industria, per il 4,6% dalle costruzioni e per l’1,5% dal settore primario. In un secondo trimestre in cui si sono contate 445 imprese in più rispetto al periodo gennaio-marzo, in Fvg crescono soprattutto i settori legati ai servizi, in particolare attività di noleggio, agenzie di viaggio, servizi alle imprese e attività professionali, scientifiche e tecniche, altre attività di servizi. Crescono anche le costruzioni, sostanzialmente stabili invece le attività legate alla manifattura».
Per completare il quadro, negli ultimi 12 mesi i prestiti alle imprese in Italia sono scesi del 4,5%, in Fvg del 10,1%. In crescita, al contrario, il valore dell’export (+4,1% al netto della cantieristica, che è in calo). Con il valore delle importazioni regionali in discesa (-10,2%), l’avanzo commerciale è diminuito (-9,5%, da 2 a 1,8 miliardi) proprio per le dinamiche a sé stanti della cantieristica.
«Al rientro dopo la pausa estiva – riassume il presidente Da Pozzo –, il terziario subirà per un po’, in forma indiretta, l’incremento dei costi di produzione, ma trascinerà una volta ancora l’economia regionale. Come emerge anche dalle previsioni Prometeia, infatti, fornirà il contributo maggiore alla crescita nel 2023: con 28,1 miliardi determina quasi il 70% del valore aggiunto complessivo regionale. Per il settore è previsto un aumento del +2,1% in termini reali quest’anno per poi rallentare al +1,2% del biennio 2024-2025».
Per fare un confronto, sempre su previsioni Prometeia, nell’industria, il valore aggiunto a valori correnti supererà i 10 miliardi, l’8,7% in più rispetto al 2022 a valori correnti, ma al netto della dinamica inflazionistica si tratta di un calo dell’1,9%. Il valore aggiunto del comparto tornerà a crescere a valori reali a partire dal 2025 (+0,7%) dopo il calo previsto pari allo 0,1% del 2024. Ed è ancora Prometeia a prevedere in regione un aumento delle unità di lavoro di circa 7mila unità (+1,4% sul 2022), attribuibile principalmente al settore dei servizi (+1,3%).
Dati macroeconomici previsionali anno 2023 | |||||
PIL | CONSUMI | PIL PRO CAPITE | CONSUMI PRO CAPITE | ||
ITALIA | +1,2% | +1,0% | 34.400 € | 21.200 € | |
NORD EST | +1,4% | +1,2% | 41.300 € | 23.900 € | |
FVG | +1,2% | +1,0% | 37.600 € | 23.200 € | |
Fonte: Elaborazione Centro studi CCIAA di Pordenone Udine su dati ISTAT e Confcommercio | |||||
Tasso di crescita delle imprese in FVG nel 2° trimestre 2023
(var. % congiunturale, dato non comprensivo delle cancellazioni d’ufficio) |
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Noleggio, agenzie di viaggio, servizi alle imprese | 1,58% | ||||
Attività professionali, scientifiche e tecniche | 1,31% | ||||
Fornitura di energia elettrica, gas, vapore ecc. | 1,30% | ||||
Attività artistiche, sportive, di intrattenimento | 1,06% | ||||
Altre attività di servizi | 0,91% | ||||
Costruzioni | 0,84% | ||||
Attività immobiliari | 0,80% | ||||
Attività finanziarie e assicurative | 0,80% | ||||
Sanità e assistenza sociale | 0,80% | ||||
Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione | 0,79% | ||||
Servizi di informazione e comunicazione | 0,32% | ||||
Istruzione | 0,22% | ||||
Commercio all’ingrosso e al dettaglio | 0,17% | ||||
Attività manifatturiere | 0,17% | ||||
Agricoltura, silvicoltura pesca | 0,02% | ||||
Fornitura di acqua; reti fognarie, gestione di rifiuti | 0,00% | ||||
Trasporto e magazzinaggio | -0,17% | ||||
Estrazione di minerali da cave e miniere | -1,52% | ||||
Fonte: Elaborazione Centro studi CCIAA di Pordenone Udine su dati InfoCamere | |||||
In foto a dx Giovanni Da Pozzo, vicepresidente nazionale di Confcommercio e presidente della Camera di commercio Pn-Ud accanto al presidente nazionale di Confcommercio Carlo Sangalli