Perchè quando sentiamo la parola Friuli per noi significa casa. Buon compleanno patria mia!
Friuli, paesaggio irripetibile dove tutto è diverso ma allo stesso tempo unico. Un’attrazione, quella di noi friulani per la nostra terra che ci tiene legati ad essa sempre, anche a chilometri di distanza. Perchè quando sentiamo la parola Friuli per noi significa casa.
Pier Paolo Pasolini per raggiungere Casarsa prendeva uno dei quei treni che per tutti sembravano portare alla fine del mondo ma che per il poeta, dopo decine di fermate quando aveva passato il Tagliamento, lo portava nella propria terra, in quel lontanto Friuli, scollegato dal resto d’Italia, dove avvertiva un inconfondibile “odore di terra romanza”.
“Ero perduto come in una sconfinata intimità che faceva del Friuli la mia folle sede oggettiva”, scriveva Pasolini che era nato a Bologna, ma passava lunghe estati nella “Bassa”, dove visse da sfollato gli anni della Seconda guerra mondiale e fece l’insegnante di italiano alle medie.
Un’intimità di un amore tanto folle quanto fedele che solamente chi è nato in questo estremo lembo di terra può comprendere. E non importa se è una terra battuta da piogge incessanti, a tratti malinconica e conservatrice di un’infelice memoria di miseria e distruzione, non importa che sia stata vittima del terremoto del 1976 che fece mille morti e distrusse molti paesi. Perché il friulano è uno che non molla mai e rialza la testa sempre, consapevole della sua enorme forza nell’affrontare le avversità, sapendo e volendo contare solo sulle proprie forze, sul lavoro, sulla famiglia e sulla natura.
Oggi, nel giorno della la Festa del Friuli, abbiamo l’obbligo di per ricordare questo nostro amore. Imparare la nostra storia e rinnovare la coesione tra noi friulani. Riscoprire le nostre origini e quel sentimento di identità che, come friulani, dobbiamo avere in quanto popolo. Conoscere le proprie radici per conoscere noi stessi.
Buon compleanno Friuli!