Più truffe e stupefacenti a Gorizia, ma l’incremento dei crimini è minimo
In aumento le truffe nella provincia della Gorizia. È questo l’allarme lanciato dall’analisi degli ultimi dati statistici. Non solo raggiri da parte di falsi avvocati e carabinieri, ma sono in rialzo anche le truffe informatiche, che segnano un preoccupante +47,5%. Sui dati influisce anche il phishing, fenomeno faticoso da contenere e che sta causando diversi furti di dati dagli account su internet.
Martedì, alla festa della Polizia di Stato, questi preoccupanti dati saranno presentati al pubblico dal questore Lorenzo Pillinini. In calo gli atti vandalici e i reati contro l’incolumità pubblica (che segnano un -7,4%), ma sono in aumento quelli contro la persona, quelli contro il patrimonio, le lesioni dolose e le minacce, per un incremento generale del 3,4% rispetto al 2016. Per Pillinini comunque il dato è sintomo di una certa stabilità nella quantità di reati. Il questore sottolinea come siano aumentati i servizi di controllo, con un maggior numero di pattuglie a controllare la zona e probabilmente questo ha fatto sì che il numero dei reati non aumentasse vertiginosamente.
Gran lavoro nel 2017 anche per l’ufficio immigrazione, che ha visto la formalizzazione di 700 domande relative allo status di rifugiato in più rispetto al 2016. Nonostante questo però la criminalità non ha registrato un umento significativo, quindi immigrazione, almeno nella zona di Gorizia, non significa più reati. Pillinini ha spiegato come la cosa sia naturale visto che, nel caso in cui un rifugiato commetta un crimine, vanificherebbe tutti i suoi sforzi per fuggire dal suo Paese natale.
Aumentano i controlli per quanto riguarda il traffico di stupefacenti, che resta il vero tallone d’achille della provincia di Gorizia. Pià controlli per scovare gli spacciatori tra Gorizia e Nova Gorica, che diffondono la propria merce sopratutto tra i giovani con età compresa tra i 20 e i 24 anni. «L’aumento dei reati in questo campo – spiega la Questura in una nota – sottolinea una più attenta e precisa attività della Polizia di Stato a contrasto del fenomeno che coinvolge anche la vicina Repubblica di Slovenia».