Matteo Salvini a Udine per la Lega: “Prima gli italiani e poi il resto del mondo”
UDINE – Stamane, lunedì 9 Aprile 2018, Matteo Salvini ha fatto visita alla città di Udine per l’inaugurazione della sede elettorale del leghista Pietro Fontanini. Classico lo sogan con cui ha farcito l’evento, fomentando il pubblico presente all’angolo tra viale delle Ferriere e Via Grazzano: “Prima gli italiani e poi il resto del mondo”.
“Il 29 aprile avete la possibilità di scegliere la libertà. Non basta avere un governo che difenda i vostri interessi, occorrono anche sindaci a livello locale che mettano in pratica quanto predicato a livello centrale” sostiene Salvini. “A Udine c’è bisogno di un sindaco che metta a disposizione le caserme per chi tutela l’ordine pubblico, e non ne faccia alberghi per clandestini che vanno in giro a far casino. In Regione corre Fedriga, che ha rinunciato a un incarico a Roma per scegliere la sua terra. È un vero uomo della Lega, e farà in modo che gli ospedali aprano e non che chiudano, come hanno fatto Serracchiani e Bolzonello»prosegue il leader leghista.
Per quanto riguarda invece l’incarico di governo a Roma, ruolo che Salvini è convito fermamente di poter ricoprire, si è espresso così la guida della Lega: “Non vedo l’ora di tornare al governo per controllare i confini e far entrare chi merita. Avete visto come hanno votato gli ungheresi ieri? Orban difende il suo popolo ed è stato premiato, nonostante le previsioni dei giornali che lo dipingono come un populista e nazionalista. Dobbiamo guardare a lui e agli altri popoli europei che si difendono. Prima di venire qui sono stato a Redipuglia a portare un mazzo di fiori. Un tempo chi proteggeva i confini era un eroe, ora viene visto come un razzista”.
“Non vedo l’ora di tornare a Udine da presidente del Consiglio” conclude, lanciando una frecciata all’ipotetico alleato Di Maio prima di derubricare qualsiasi accordo col Pd. “Io ci provo a dialogare sui temi che per noi rappresentano le priorità come per esempio lavoro, giustizia, sicurezza e agricoltura. Dovessimo andare al governo mi impegno a cancellare subito la legge ‘Fornero’, per restituire vita, lavoro e pensione a milioni di italiani. Ora tocca a Di Maio dire la sua. Sui presidenti di Camera e Senato noi abbiamo fatto dei passi indietro. Se non li fanno anche gli altri l’unica soluzione è tornare al voto”.