La fine del mercato di maggior tutela dell’energia e del gas
Nel 2023 il conto per le forniture energetiche per le famiglie italiane ha superato il + 250% rispetto al 2020.
L’ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, ha reso noto come nell’ultimo trimestre del 2023 l’aumento per la bolletta dell’energia elettrica segnerà un +18.6% con una spesa annua per l’energia elettrica pari a circa 889,60 euro per famiglia.
Il dato positivo è che comunque il 2023 ha segnato un calo dei prezzi dell’energia rispetto al 2022 del 32,7%.
Restano però le oscillazioni dei prezzi energetici che sono indice di un settore energetico alla ricerca di un equilibrio. La necessità di aumentare la produzione interna soprattutto da fonti rinnovabili per entrare a regime richiede tempo, troppo tempo!
Nel mentre il Governo continua a procedere con misure tampone per tentare di alleggerire i costi delle bollette alle famiglie, già provate dal caro mutui e dell’inflazione che continua a mordere ogni giorno sul carrello della spesa.
Anche per l’ultimo trimestre 2023 ci sara il taglio dell’Iva al 5% sul gas il cui costo nel trimestre precedente è stato di circa 490 milioni di euro (incluso il teleriscaldamento), il taglio degli oneri di sistema sul gas (con un costo di circa 210 milioni di euro) e il rinnovo del bonus sociale potenziato (con un esborso per le casse dello Stato di circa 280 milioni). È prevista anche l’attivazione di un contributo straordinario, il cui costo complessivo sarebbe di 300 milioni di euro e che verrebbe destinato ai titolari di bonus sociale elettrico, nell’ultimo trimestre dell’anno, in misura crescente con il numero dei componenti del nucleo familiare secondo le tipologie già previste per lo sconto in bolletta.
Dal 2007 al mercato tutelato dell’energia elettrica e del gas si è affiancato il mercato libero. Ciò vuol dire che forniture che potevano essere effettuate solo dal pubblico, hanno visto aprire il mercato anche al privato, così come è già avvenuto anni fa per la telefonia. Oggi ancora circa 9 milioni di utenze sono servite dal mercato di maggior tutela, il quale cesserà, salvo proroghe dell’ultimo minuto, per il gas a gennaio 2024 e per l’energia elettrica ad aprile 2024. Ciò vuole dire che chi si trova ancora nel mercato di maggior tutela, ove le tariffe sono definite tempo per tempo dall’Arera, potrà attivarsi per scegliere il contratto che più gli conviene con il mercato libero. Consigliamo di avvalersi dei servizi offerti dalla stessa Arera e dunque dello Sportello per il consumatore e del Portale per le offerte nonchè del Portale dei consumi. Tutti questi servizi sono accessibili dal sito www.arera.it e permettono all’utente di conoscere i vsuoidiritti, le offerte che più si addicono alla sua tipologia di consumi ed il piano tariffario ed i consumi attuali della sua utenza.
Chi non passerà al mercato libero entro i termini rispettivamente di gennaio e aprile 2024 continuerà a vedersi erogare il servizio di energia elettrica e gas potendo usufruire per ulteriori 4 anni del “Servizio a tutele graduali” che continuerà a garantire la fornitura della specifica utenza.
Il consiglio è ovviamente quello di non concludere MAI un contratto per gas ed energia elettrica al telefono ma di utilizzare gli strumenti forniti dall’Arera oppure di rivolgersi alle associazioni dei consumatori che sapranno aiutare nella ricerca.
I clienti vulnerabili invece potranno continuare ad essere forniti alle condizioni definire da Arera. Per utenti vulnerabili si intendono coloro i quali si trovano in condizioni economicamente svantaggiate (ad esempio percettori di bonus), versano in gravi condizioni di salute tali da richiedere l’utilizzo di apparecchiature medico-terapeutiche alimentate dall’energia elettrica (oppure presso i quali sono presenti persone in tali condizioni), sono soggetti con disabilità ai sensi dell’articolo 3 legge 104/92, hanno un’utenza in una struttura abitativa di emergenza a seguito di eventi calamitosi, hanno un’età superiore ai 75 anni. Essi avranno la possibilità, se non già riconosciuti, di inoltrare un’autocertificazione che comprovi il possesso di uno di tali requisiti per poter beneficiare di condizioni regolamentate.
Una cosa è certa: con l’addio al mercato tutelato l’utente sarà costretto a conoscere la sua bolletta e a controllarla al fine di eventualmente scegliere momento per momento le condizioni economiche più vantaggiose anche con altro fornitore.
Scritto da avv. Barbara Puschiasis
Presidente di
CONSUMATORI ATTIVI
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