“La Carnia non può rimanere senza un collegamento con la Carinzia”
Lo afferma Nicola Cescutti, capo Delegazione di Tolmezzo di Confindustria Udine
“La Carnia non può rimanere senza un collegamento viario stabile e sicuro con la Carinzia”. Ad affermarlo è Nicola Cescutti, capo della Delegazione di Tolmezzo di Confindustria di Udine, ribadendo così ancora una volta tutta la preoccupazione che si è manifestata sul territorio dell’Alto Friuli a seguito della frana che dal 2 dicembre 2023 ha interrotto la strada del Passo di Monte Croce Carnico.
“La frana non ha solo danneggiato in modo importante questa strada, ma anche l’economia della Carnia, che da questo collegamento con la Valle del Gail traeva sostentamento economico per le attività commerciali, turistiche e di ristorazione delle nostre zone”, sottolinea Cescutti.
Il capo della Delegazione di Tolmezzo ha così voluto portare anche la voce degli Industriali della Carnia, da sempre partecipi alle vicende del loro territorio e non meno interessati rispetto ad altri, sulla necessità che venga finalmente creato un collegamento stabile e sicuro con il versante nord delle Alpi Carniche lungo la strada statale 52-bis.
“Indubbiamente – prosegue Cescutti – la realizzazione del tunnel è la soluzione ottimale e necessaria, se si desidera non solo dare sviluppo al territorio carnico, ma fermare il continuo declino demografico ed economico che la nostra montagna sta subendo da qualche decennio, dando quindi sviluppo all’intera regione. Ricordo che se con l’attuale strada passavano circa 400.000 veicoli all’anno, con un tunnel ne passerebbero almeno il doppio. È il momento di cogliere l’opportunità, questo è il momento di crederci e di investire sull’intero Friuli Venezia Giulia”.
“È significativo che sia la Regione Friuli Venezia Giulia sia il Land Carinzia abbiano immediatamente preso a cuore il problema – conclude il capo della Delegazione di Tolmezzo degli Industriali friulani – e mi auguro che si possa arrivare in tempi ragionevoli alla decisione di investire sul tunnel, unica opportunità per le nostre genti montane”.