Remanzacco, torna la camminata al Parco del Torre e del Manila
Sabato 27 gennaio dalle ore 14. Partenza dalla chiesa parrocchiale
E’ un luogo speciale voluto da cittadini sensibili, riconosciuto dalla Regione meritevole di tutele con apposito decreto, che offre l’occasione di immergersi nel paesaggio suggestivo di un territorio ricco di particolarità. Il Parco del Torre e del Malina di Remanzacco sarà di nuovo protagonista della tradizionale camminata invernale, sabato 27 gennaio, iniziativa promossa dall’Amministrazione Comunale e dal Comitato del Parco nell’ambito di un denso programma di eventi, convegni, feste, biciclettate “affinché Remanzacco non sia solo un punto di passaggio tra Udine e Cividale, ma diventi “un luogo” sia per i suoi cittadini che per i turisti”, commenta la consigliera Ida Maria Olimpi.
Quest’anno ci si muoverà su un interessante percorso a piedi di circa 8,5 km che valorizza aspetti naturalistici, archeologici e culturali del parco comunale. Partenza alle ore 14 dalla chiesa parrocchiale, dove una guida locale illustrerà l’altare ligneo del Martini; la pala fu eseguita fra il 1510 e il 1515, intorno agli anni di costruzione delle chiese di Santo Stefano e di San Giovanni Battista. L’armoniosa struttura architettonica rinascimentale è in stile veneto-lombardo; Magnifiche per fattura e luminosità la Vergine, con il Bimbo in piedi nel suo grembo che impara a leggere da un libro cartaceo. Intorno i quattro evangelisti in basso i santi Michele, Sebastiano, Rocco e Martino.
Si prosegue in direzione degli scavi archeologici ai prati di San Martino, che porta le tracce del muro perimetrale di una chiesetta altomedievale: qui si potranno ascoltare, dalla viva voce di chi ha seguito gli scavi, il racconto dei lavoro archeologici che hanno riportato alla luce numerose sepolture (www.parcodeltorreemalina.it/storia/archeologia). Al rientro, previsto verso le 16.30-17, visita di un’azienda agricola locale con prodotti a km zero.
“In ogni passeggiata con la natura si riceve molto di più di quel che si cerca” (John Muir)