Varato a Trieste un maxi yacht
indotto di 50 0posti di lavoro. In lavorazione un esemplare gemello
Trieste, 14 febbraio – È stato varato stamani, nel porto industriale di Trieste, lungo la banchina di Seadock, società del Gruppo Samer, il primo di una serie di maxi yacht realizzati a Trieste da CNB, cantiere nautico con sede ad Ancona, per i Cantieri delle Marche. Alla ricerca di nuovi spazi per la produzione, CNB ha scelto Seadock per la realizzazione dello scafo grezzo di un maxi yacht da 30,40 metri di lunghezza, che oggi, dopo sei mesi di produzione, è stato varato grazie alle facilities di Seadock e sarà trainato fino ad Ancona per la fase di allestimento.
Seadock ha messo a disposizione di CNB – cantiere specializzato nella produzione di maxi yacht per il mercato internazionale, fondato nel 1999 – un totale di 2mila metri quadrati, di cui 1.100 coperti, per la realizzazione del primo maxi yacht della serie, mentre il secondo è già in produzione nella stessa area.
“Oltre all’attività classica portuale, l’Autorità di Sistema ha sempre perseguito lo sviluppo della cantieristica nell’ambito industriale e complessivo del porto. Sono i risultati di un’azione continua di sostegno e di collaborazione tra pubblico e privato, in un ambito fondamentale per Trieste e Monfalcone e per la portualità nazionale. Il varo di oggi ne è un esempio” ha commentato Zeno D’Agostino presidente dell’AdSP del Mare Adriatico Orientale.
L’attività realizzata a Trieste ha visto anche la creazione di un indotto: sono circa 50 gli specialisti che lavorano all’imbarcazione. Nei capannoni Seadock è stato prodotto lo scafo grezzo, fino alla fase del galleggiamento: ora raggiungerà la sede di Ancona dove verrà completato e trasformato in un vero e proprio gioiello del mare. CNB, come tutti i cantieri di maxi yacht italiani, sta vivendo una fase di grande richiesta produttiva, e da qui la scelta di trovare nuovi spazi in Adriatico. Ulteriori yacht, di un segmento di più grande dimensione, sono infatti in costruzione a Marghera.
“Seadock è una realtà in costante crescita – ha dichiarato Enrico Samer in relazione alla società che fa parte del Gruppo Samer – capace di rispondere alle diverse esigenze della logistica, ma non solo, come dimostra questa operazione che favorisce non solo l’azienda e il porto di Trieste, ma più in generale la cantieristica made in Italy, uno dei fiori all’occhiello dell’economia italiana nella attuale congiuntura. I nostri spazi e le nostre facilities rappresentano una ottima soluzione per supportare le aziende nelle fasi produttive di picco, come sta avvenendo in questo contesto, creando anche indotto e nuovi posti di lavoro a vantaggio del territorio”.
La produzione “triestina” negli spazi Seadock continuerà anche nei prossimi mesi con il maxiyacht gemello di quello varato oggi.
credit foto: Giovanni Aiello