Majano: il Comitato per dire NO alla porcilaia a ridosso delle case
Assemblea a Majano l’08.03.2024
Non si placa la protesta per la realizzazione della porcialaia a ridosso dell’abitato di Casasola, in comune di Majano. La preoccupazione degli abitanti ha portato alla costituzione del neo-nato comitato denominato “NO PORCILAIA SALVIAMO CASASOLA” con sede presso il Bar al Cacciatore in Majano Via VI Maggio 31. Il giorno di venerdì 08/03/2024 si terrà l’assemblea nella Frazione, dove è attesa un’ampia partecipazione.
Il comitato, formato da 27 fondatori sta già raccogliendo numerose adesioni nella frazione e nelle zone vicinali del progettato allevamento oltre a numerose firme di appoggio alle azioni in corso e prospettate potendo avvalersi di professionisti e trovando l’appoggio delle associazioni a tutela dell’ambiente e del territorio per agire quanto prima.
I cittadini, seriamente preoccupati per la salute pubblica, la salubrità dell’ambiente in cui abitano, il possibile pregiudizio per il SIC “Torbiere di Casasola”, il peggioramento della qualità della vita a causa delle inevitabili immissioni odorigene, il depauperamento del valore degli immobili, e dunque un decadimento dell’area residenziale, è determinato a coltivare in ogni sede la ferma opposizione alla realizzazione di un allevamento di suini che ospiterebbe all’incirca 1000 capi. Diverse sono le partecipate assemblee informative realizzate ed in programma nonché le iniziative di denuncia avviate restando quale obiettivo primario quello ad giungere ad un incontro con il Sindaco e le Autorità competenti, e che per altro hanno già espresso perplessità sull’opera, al fine di giungere ad una soluzione della problematica così insorta.
Il presidente Alceo Sandri precisa che il Comitato è stato costituito per poter agire con le opportune modalità e nelle competenti sedi per tutelare un interesse comune che l’allevamento appare compromettere. Non possono infatti essere ignorati i pareri negativi dell’Arpa e dell’ASL che hanno definito non trascurabile un possibile impatto sulla salute della popolazione, definendo come efficace il solo allontanamento dell’allevamento dalle zone abitate. Il Comitato infatti non è contrario in assoluto a tali tipologie di allevamento, a patto che non creino danno alla collettività.
Ha inoltre spiegato che ci sono alcune procedure al vaglio di un legale specializzato per comprendere come sia possibile riaprire un allevamento de facto cessato da oltre due anni variando la specie allevata senza valutazioni ambientali preliminari.
I timori sono gli stessi già manifestati nella protesta dello scorso dicembre:
- peggioramento della qualità della vita a seguito di odori che i vari pareri degli esperti e di ASL considerano rilevanti;
- impatto sulla salute della popolazione definiti non trascurabili;
- impatto negativo di un allevamento con un’area naturale confinante SIC
- svilimento dei valori immobiliari per peggioramento generale delle condizioni ambientali, perdita di clienti a ristoranti bar e attività all’aperto.
- creare un precedente che porti a ulteriori installazioni intensive in altre stalle dismesse e ampliamenti.
Per aderire e per maggiori informazioni si può mandare una mail a noporcilaiacasasola@gmail.com
Per breve memoria:
La struttura destinata a tale allevamento è costituita da una stalla dismessa, ubicata in prossimità del centro abitato della frazione e, le prime case si trovano a meno 100 metri dall’impianto di progetto mentre la frazione si sviluppa quasi interamente entro i 250/300 metri di distanza.
Dall’accesso agli atti relativi al progetto all’ Ufficio Tecnico Comunale è emerso, un quadro di pareri dirimenti di Arpa: che paventa il possibile insorgere di futuri problemi legati all’impatto odorigeno e definisce l’ipotesi non percorribile anche considerando che la suddetta stalla è da tempo inattiva e di ASL Igiene e Sanità pubblica: che ha espresso identico parere legato alla vicinanza al centro abitato, ad un non sufficiente ricambio naturale d’aria e a un non trascurabile impatto sulla salute della popolazione.
Tutti i pareri concludono di aver fornito le valutazioni tecniche affinché il Sindaco, MASSIMA AUTORITA SANITARIA locale possa adottare i provvedimenti di competenza visti i suoi poteri anche preventivi a tutela dell’igiene e salute pubblica, ampiamente discrezionali ed esercitabili in qualsiasi tempo, acclarati anche da copiosa giurisprudenza.
Il progetto prevede una variazione di specie allevata, modificando l’impianto esistente asserendo reiteratamente una continuità gestionale ma di fatto l’attività preesistente è cessata da più di 24 mesi.
Il sito sorge a ridosso di un SIC “biotipo torbiera di Casasola” che perderebbe il suo valore naturalistico.
Altri allevatori hanno già manifestato dichiarazioni di interesse per altri allevamenti dismessi. Non è semplice installare nuovi allevamenti oggi, se c’è un buco normativo o decisionale il precedente aprirà di fatto una falla non arginabile.
2 piantine con evidenza distanze dalle abitazioni