Undici “nuovi” esercizi riconosciuti “Attività Storica del Friuli Venezia Giulia”
Trieste, 29 marzo 2024 – “Da oggi si amplia il bacino degli esercizi che si fregiano della qualifica di Attività Storica del Friuli Venezia Giulia. Ulteriori undici attività posso quindi esporre il marchio riservato ai pubblici esercizi e alle imprese commerciali aperti da almeno sessant’anni e inequivocabilmente legate alla tradizione, al territorio e all’economia locale per tipo di attività e merceologia”.
Lo ha confermato l’assessore regionale alle Attività produttive e turismo Sergio Emidio Bini dopo l’approvazione da parte della Giunta regionale del documento che, in seguito all’istruttoria realizzata dai Comuni di Monfalcone, Turriaco, Muggia e Mortegliano riconosce quale “attività storica” i seguenti esercizi: Agostini Pelletterie (Monfalcone) attiva dal 1933, Gioielleria Bonini dal 1939 (Monfalcone), Panificio pasticceria Miniussi dal 1927 (Monfalcone), Pasticceria Tamburin dal 1949 (Monfalcone), Pasticceria Trevisan dal 1949 (Monfalcone), Zanolla arredamenti tessuti tendaggi dal 1958 (Monfalcone), Panificio Clemente, attività artigiana localizzata a Turriaco dal 1873, Trattoria dal Peon di Ilaria Spanghero dal 1767 (Turriaco), Drogheria Postogna dal 1927 (Muggia), Trattoria al Porto dal 1942 (Muggia), Trattoria da Nando dal 1961 (Mortegliano).
Il conferimento del riconoscimento di “Attività Storica del Friuli Venezia Giulia” rientra nella strategia attuata della Regione per la salvaguardia e valorizzazione dei pubblici esercizi, delle attività commerciali e delle farmacie che hanno valore storico o artistico o costituiscono testimonianza storica, culturale o tradizionale, regionale o locale. Tali imprese sono quindi inserite nell’azione di messa in rete di tutti i “locali storici” e delle “attività storiche” con la loro integrazione nell’offerta turistica del Friuli Venezia Giulia.
“Questo provvedimento vuole essere un segno di attenzione verso chi, da decenni, porta avanti la propria professione diventando un punto di riferimento per la comunità locale – ha concluso Bini -. Non dimentichiamo anche il valore sociale degli esercizi, soprattutto nelle piccole comunità della nostra regione”.