Torna, a maggio, il Festival dell’Acqua di Staranzano
II edizione (16 – 19 maggio 2024) Staranzano e altri Comuni della provincia di Gorizia
Torna a maggio, a Staranzano e nell’Isontino, l’originale appuntamento dedicato alla risorsa naturale più importante: 4 giorni e oltre 30 appuntamenti fra talk, performance, eventi espositivi, laboratori e altre esperienze L’acqua, risorsa non illimitata, costituisce un bene della collettività, un diritto umano universale. E come tale va protetta. È questo il leit motiv, la linea guida del Festival dell’Acqua di Staranzano, manifestazione di divulgazione scientifica unica nel suo genere, multidisciplinare, che torna per la seconda edizione, a Staranzano e in altri Comuni dell’Isontino, dal 16 al 19 maggio.
Accolto da un territorio che ha con l’acqua un rapporto del tutto speciale, dove si incontrano l’acqua salata del Mare Adriatico, quella dolce della foce dell’Isonzo e l’acqua salmastra delle zone umide, il Festival di Staranzano declina le diverse e attualissime tematiche legate all’acqua attraverso linguaggi differenti, in grado di raggiungere un pubblico ampio e diversificato, con particolare attenzione per le nuove generazioni.
Nel segno, infatti, dell’artscience – metodologia di ricerca e modalità comunicativa che prevede l’interazione fra scienza e arte – nel programma del Festival si alternano talk e performance, percorsi di ricerca ed eventi espositivi, laboratori e altre esperienze.
Ad animarli sono prestigiose personalità della divulgazione scientifica, giovani ricercatori (a partire dai tanti studenti coinvolti) e artisti dello spettacolo dal vivo, tutti al servizio della stessa, urgente, missione: stimolare una rinnovata consapevolezza su questo bene dell’umanità in via di rarefazione e favorire comportamenti sostenibili e virtuosi.
Un’occasione di confronto, quindi, fra persone di provenienza e formazione diverse. Una preziosa opportunità di riflessione e progettazione condivise.
A confermare la pluralità di voci e registri è anche il nutrito gruppo di sostenitori e partner guidati dal Comune di Staranzano.
Il Festival dell’Acqua, infatti, è realizzato con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e della BCC Venezia Giulia, delle aziende GMA Performing Solutions, BBTec e Maritani, di Coop Alleanza 3.0 e dell’Associazione 4704; con il patrocinio della Camera di Commercio Venezia Giulia e della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia; in collaborazione con i Comuni di Gradisca d’Isonzo, Ronchi dei Legionari (insieme alla Biblioteca “Sandro Pertini”) e Turriaco.
Particolarmente eclettico e prestigioso anche il team di partner e collaboratori, istituzionali e non, che vede fra gli altri La Fabbrica del Mondo, lo science centre di Nova Gorica XCenter, l’Associazione Pina di Koper, l’OGS, Scienza under 18 Isontina, il Consorzio di Bonifica della Venezia Giulia e quello Culturale del Monfalconese, l’Area Marina Protetta di Miramare (Trieste), Irisacqua e ISA Isontina Ambiente, le scuole del territorio e molti altri ancora.
Ad anticipare le quattro giornate del Festival sono alcune importanti anteprime: la consegna dei Premi “Eugenio Rosmann” (fra questi il Premio dell’Acqua per tesi di laurea sul tema), la mattina di sabato 4 maggio; la conferenza-spettacolo sui cambiamenti climatici Cretino! Non avrai altra terra all’infuori di me, la sera dello stesso giorno all’Auditorium dell’ISIS BEM di Staranzano, con gli attori Manuel Buttus e Roberta Colacino e il climatologo Andrea Cicogna, realizzato in collaborazione con Scienza under 18 Isontina; l’escursione guidata all’Isola della Cona a cura dell’Associazione Ambientalista Rosmann (sabato 11 maggio); la presentazione del volume curato da Giulia Sandrin Carso 2022 – Memoria di un incendio il pomeriggio di sabato 11, nell’ambito di “Note di Costituzione” a Turriaco.
Con la collaborazione del Comune di Gradisca d’Isonzo, inoltre, sono realizzati alcuni eventi in programma presso il Nuovo Teatro Comunale di Gradisca.
Sono ben quattro gli eventi espositivi che impreziosiscono il calendario, che si aprono giovedì 16 maggio e rimangono allestiti per tutta la durata del Festival (dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00).
Negli spazi del Palazzo Municipale si espande Risorgiva – Ecosistemi in estinzione, la suggestiva mostra multimediale che raccoglie i risultati dei laboratori di ricerca realizzati con gli studenti dell’ISIS BEM al biotopo Schiavetti, area umida dalla preziosa biodiversità fra Staranzano e Monfalcone: un racconto fatto di immagini, suoni e installazioni artistiche che restituisce in modo efficace la fragilità di luoghi come questo, in via di estinzione.
Giovedì 16 maggio, alle 21.00, la mostra si inaugura ufficialmente con gli interventi di Francesco Scarel, curatore del progetto ed Elisabetta Tola, giornalista scientifica di Radio3 Scienza. Non un taglio del nastro ma una vera e propria festa, con la XMobil (il laboratorio mobile a energia solare dell’XCenter), il DJSet a cura di Dobialab, i suoni spazializzati del DodekaOTTO nella Sala del Consiglio Comunale, le tante videoproiezioni.
Nella Sala Peres del Palazzo Municipale trova spazio Archeoplastica – Il museo degli antichi rifiuti spiaggiati, progetto di grande fascino che ha l’obiettivo di sensibilizzare sul problema dell’inquinamento da plastica (tema, peraltro, della Giornata Mondiale della Terra 2024) e promuoverne un uso più responsabile. In mostra 30 reperti vecchi di decenni, cui si affianca una selezione proveniente dalle coste del Friuli Venezia Giulia, a cura dell’Area Marina Protetta di Miramare (che realizza anche le visite guidate, su prenotazione).
Ad affiancare l’apertura della mostra, giovedì 16 maggio alle 19.30, è il talk New Plastics Economy, con Matteo Vinci (ricercatore dell’OGS), Enzo Suma (guida naturalistica e fondatore di Archeoplastica) e Giuliano Sponton (Direttore Generale di ISA Isontina Ambiente): una conversazione a tre voci per ricordare che ogni nostro sforzo contribuisce a ridurre l’immissione di plastica nei sistemi naturali.
La Sala Peres ospita anche Un fiume – Progetto “Paesaggio sottile”, installazione Andrea Ciommiento, anteprima del nuovo percorso di ricerca dedicato al fiume e realizzato dall’Associazione 4704.
Presso la Sala Delbianco, infine, dove ha luogo la maggior parte degli incontri in programma al Festival, è allestita la mostra A/traversar l’acqua – L’Isonzo fra confine e collegamento in età contemporanea, a cura di Sergio Zilli, realizzata in collaborazione con il Consorzio Culturale del Monfalconese. A raccontare la storia e la valenza simbolica dei 22 ponti che attraversano l’Isonzo è anche l’incontro delle 16.30 di giovedì 16 maggio che vede, al fianco dello stesso Zilli, Giorgio Brandolin ed Edino Valcovich (Ordine degli Ingegneri della Provincia di Gorizia).
Nel segno della contaminazione fra i linguaggi scientifici e quelli artistici anche le performance teatrali in programma al Festival.
La mattina di venerdì 17 maggio, nell’Auditorium dell’I.C. Dante Alighieri, è riservato ai bambini della scuola dell’infanzia I colori dell’acqua, lo spettacolo prodotto da La Baracca – Testoni Ragazzi di Bologna, fra le più importanti compagnie di teatro ragazzi.
Non ha età, invece, il pubblico di Officina oceanografica sentimentale, “spettacolo di spatole, rotelle e onde per sette viaggiatori” che si tiene nella “roulotteatro” di Samovar, originalissima compagnia di teatro di strada e di figura che intreccia clownerie, poesia e tanti affascinanti marchingegni (i giorni 17, 18 e 19 maggio, nel Giardino della Biblioteca Comunale “Margherita Hack”).
La sera di venerdì 17 maggio è la volta di Porto a porto – Ricognizione sottoMarina di un paese sbilenco (produzione CMC/Nidodiragno), resoconto teatrale di
un’esperienza realmente vissuta da Marina Senesi (che per la trasmissione “Caterpillar” di Rai Radio 2 ha realizzato molti, avventurosi, reportage): un viaggio lungo le coste del nostro paese, per raccontarne bellezza e incuria.
A chiudere la seconda edizione del Festival dell’Acqua, la sera di domenica 19 maggio, al Nuovo Teatro Comunale di Gradisca d’Isonzo, è lo spettacolo L’altro mondo – Piccole storie di cambiamento, tratto dall’omonimo libro di Fabio Deotto, che ha viaggiato per due anni, da un estremo all’altro del mondo, raccogliendo testimonianze sulla crisi climatica. Prodotto da Mulino ad Arte, con Daniele Ronco e Luigi Saravo, lo spettacolo utilizza il format del “teatro a pedali”: una performance a impatto ambientale zero, che alimenta la scena con un sistema di co-generazione elettrica azionato da una serie di biciclette sulle quali pedala il pubblico, prima e durante lo spettacolo.
Di assoluto prestigio gli ospiti dei numerosi incontri scientifici e divulgativi. Acqua: un impegno civile è il titolo del talk che vede protagonista, giovedì 16 maggio, Giulio Boccaletti, Direttore Scientifico del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici e autore, fra gli altri, dei volumi Acqua. Una biografia e Siccità. A lui il compito di ricordarci che il problema dell’acqua, bene comune, è fondativo della comunità nazionale, sfida la proprietà privata e richiede un contratto sociale.
Venerdì 17 maggio Tullio Montagnoli, Amministratore Delegato di A2A Ciclo Idrico, nell’incontro L’acqua e la sostenibilità, riflette sui tanti Obiettivi dell’Agenda 2030 legati all’acqua e sul gap infrastrutturale dell’Italia rispetto ai leader europei in relazione a sprechi e investimenti.
Sabato 18 maggio approdano al Festival tre ospiti di grandissimo richiamo. Nel pomeriggio la giornalista Francesca Mannocchi, autrice di un memorabile reportage sul Bangladesh divorato dall’acqua, indaga sugli aspetti geopolitici dell’acqua, motore di conflitti e migrazioni forzate. La crisi idrica globale, diretta conseguenza di quella climatica, rappresenta infatti una minaccia non soltanto per il pianeta ma anche per la pace, perché il controllo delle risorse idriche produce tensioni nelle aree più vulnerabili del mondo. Non a caso la Giornata Mondiale dell’Acqua 2024 è stata dedicata alla risorsa idrica come strumento di pace.
La sera di sabato, al Teatro di Gradisca d’Isonzo, la vera protagonista è La Fabbrica del Mondo, il progetto fondato da Marco Paolini, Telmo Pievani e altri ricercatori e intellettuali “perché ciascuno possa fare la propria parte nella costruzione di quella grande cattedrale che è il nostro Pianeta”. Il Festival di Staranzano e La Fabbrica del Mondo si incontrano per ragionare, insieme, sull’acqua attraverso la conversazione fra Marco Paolini e la climatologa Elisa Palazzi.
Nel pomeriggio di domenica 19 maggio Massimo Cirri, anima e voce della trasmissione “Caterpillar” (Rai Radio 2), si addentra nei meandri di “M’illumino di meno”, la Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili ideata nel 2005 proprio da “Caterpillar”, straordinario esperimento di cittadinanza attiva.
Torna al Festival dell’Acqua lo storico Angelo Floramo, protagonista del talk L’uomo come microcosmo – Lo specchio dell’Universo nello stupore della meraviglia (venerdì 17 maggio): un cammino esperienziale attraverso le parole del Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi (nel segno delle Celebrazioni per gli 800 anni del Cantico, la cui composizione è iniziata nel 1224), in un più ampio riferimento alla cultura di Francesco specchiata in quella del suo tempo.
Numerosi anche gli appuntamenti dedicati al territorio, all’Isontino e al Friuli Venezia Giulia: un’occasione per esplorare, o riscoprire, la peculiare storia di queste terre, la bellezza dei suoi paesaggi, il suo profondo legame con le acque.
In calendario, infatti, talk dedicati alla Fattoria de Dottori degli Alberoni (16 maggio), raccontata attraverso il percorso di ricerca realizzato dagli studenti dell’ISIS BEM di Staranzano insieme a quelli della STŠ – Scuola superiore tecnica di Koper; al Lido di Staranzano e all’Area Natura 2000, con Pierpaolo Zanchetta, del Servizio Biodiversità Regione FVG ed Emiliano Biasutto, del Consorzio di Bonifica della Venezia Giulia (19 maggio); ai fiumi Timavo, Natisone e Isonzo, raccontati dalla scrittrice Cristina Noacco, che varcano le frontiere della nostra regione e dimostrano la reciproca influenza tra l’uomo e il fiume (17 maggio); alle lagune di Bibione-Caorle, Marano e Grado, viaggiando fra storia, ambiente e gastronomia (19 maggio); ai Contratti di Fiume, prezioso strumento di programmazione territoriale partecipata che ha l’obiettivo di prendersi cura dei luoghi a partire dalla loro componente idrica (17 maggio), analizzati dai geografi Anna Brusarosco e Francesco Visentin; ma anche alle più recenti e innovative acquisizioni in tema di acqua ed energia esplorate dal Consorzio di Bonifica della Venezia Giulia (18 maggio).
L’acqua, però, va osservata da vicino, toccata con mano, esperita. Per questo il Festival propone, nuovamente, alcune visite guidate alla scoperta di luoghi di incontaminata bellezza e di grande valore storico.
Due gli appuntamenti in programma sabato 18 maggio: l’uscita con il Dragon Boat insieme alle “mule del Drago” (la squadra dell’ANDOS di Gorizia), in compagnia delle quali anche i neofiti della canoa potranno scivolare sulle quiete acque del territorio; la visita naturalistica al Lido di Staranzano e l’incontro con Stefano Devoti, che presenta la sua opera d’arte ambientale (a cura dell’Associazione Ecopark).
Domenica 19 maggio, invece, è la volta della visita guidata all’Idrovora Sacchetti e al Museo Digitale della Bonifica, realizzata in collaborazione con il Consorzio di Bonifica.
Dedicati ai più piccoli, infine, i laboratori per bambini dai 6 ai 13 anni in programma nella Sala Ragazzi della Biblioteca Comunale “Margherita Hack” i pomeriggi dei giorni 17, 18 e 19 maggio, a cura dell’Area Educativa di Benkadì APS. Perché al Festival si va in famiglia e mentre gli adulti, nella Sala Delbianco, seguono i diversi talk, i bambini, nell’attigua Sala Ragazzi, scoprono un nuovo modo di pensare all’acqua.
Nelle giornate del Festival sarà distribuito, a offerta libera, il poster L’alfabeto dell’acqua, risultato dell’omonimo laboratorio realizzato presso la Scuola Primaria Edmondo De Amicis da Damatrà. Il ricavato sarà devoluto all’Associazione italo-malgascia TsiryParma, che lotta per difendere le foreste del Madagascar.
Tutti gli eventi del Festival sono a ingresso libero, fino a esaurimento dei posti disponibili. È consigliata la prenotazione on line su www.acquafestival.it.
La prenotazione è obbligatoria per le visite guidate alla mostra Archeoplastica, la performance Officina oceanografica sentimentale, l’uscita con il Dragon Boat e la visita all’Idrovora Sacchetti.