Ci lascia Cesare Marzona, simbolo del Friuli
Si è spento domenica, a Valvasone Arzene, Cesare Marzona, alla veneranda età di 93 anni. Partigiano, sindaco, notaio e sportivo, Marzona era quindi molto conosciuto dalla comunità: dal 2004 era presidente dell’Apo (Associazione partigiani Osoppo- Friuli) e fu tra i fondatori di quelle brigate impegnate nella Resistenza al nazifascismo. Studiò al liceo classico Stellini e a Treppo Piccolo, per poi diventare notaio come il padre: “Possedeva terreni e quando un’annata non andava come doveva era comprensivo con i mezzadri. Una persona d’altri tempi nel suo modo di essere notaio e per la sua cultura” il ricordo del sindaco Markus Maurmair. Era ancora studente quando, con i fratelli Giancarlo e Caterina, decise di entrare nelle prime formazioni della Osoppo, allora agli albori. Il fratello venne fucilato dai nazisti e lui ne assunse il nome di battaglia: si faceva chiamare “Piero II”. Passò un periodo in carcere, da condannato a morte. Sotto la sua guida è cresciuta l’Apo, che con la sua presidenza ha ricevuto diversi riconoscimenti, con anche la visita dei presidenti Cossiga e Napolitano e l’assunzione delle malghe di Porzus a monumento nazionale. Fu eletto sindaco dal 1951 al 1957 e dal 1964 al 1970 a Valvasone. “Quando fu eletto la prima volta era il più giovane sindaco d’Italia”, ricorda il figlio Lorenzo. Nel dopoguerra, divenne pure campione friulano di tennis (e a Milano sconfisse Gianni Clerici).