A giugno in Fvg 10.810 assunzioni e traina il turismo
Da Pozzo, «Bene anche le costruzioni e in genere i servizi». Cala invece la ricerca di personale nell’industria, secondo le elaborazioni del Centro Studi Cciaa Pn-Ud
Sono 10.810 le assunzioni programmate dalle imprese, a giugno, in Friuli Venezia Giulia, che diventano 28.190 nell’intero trimestre giugno-agosto. La richiesta è in lieve calo rispetto a giugno 2023 (-350 figure, -3,1%) e al corrispondente trimestre (-310 figure, -1,1%). A trainare i nuovi contratti di lavoro è ancora il turismo e più in generale il settore variegato dei servizi (con 7.580 contratti offerti a giugno e quasi 20mila previsti nel trimestre), mentre sono 2.370 a giugno i lavoratori ricercati dal comparto manifatturiero (5.880 nel trimestre). Nel mese, registrano dinamiche molto positive le costruzioni (+17,8%) con quasi 900 assunzioni previste (2.400 nel trimestre) e il commercio (+16,9%). In flessione, invece, il comparto dell’industria (-13,5% di assunzioni previste).
Sono le elaborazioni del Bollettino Excelsior realizzate per il Friuli Venezia Giulia dal Centro Studi della Camera di Commercio Pordenone-Udine, diffuse oggi in contemporanea alla pubblicazione del bollettino nazionale che registra mese per mese il fabbisogno, a livello occupazionale, delle imprese italiane.
«Anche vista la stagione, il turismo si conferma il comparto che offrirà le maggiori opportunità di impiego», commenta il presidente della Cciaa Pn-Ud Giovanni Da Pozzo, con circa 2.500 lavoratori ricercati nel mese e 6.400 nel trimestre, seguito dai servizi alle imprese (2.240 nel mese e quasi 6mila nel trimestre) e dal commercio (1.500 nel mese e poco meno di 4.000 nel trimestre).
Sono circa 5.700 le assunzioni per cui le imprese hanno dichiarato di aver incontrato difficoltà nel reperire il profilo adatto: il 52,5% dei profili sono dunque complessi da trovare, con un +1,2% di difficoltà rispetto al 2023 e addirittura + 19.4% di difficoltà rispetto al 2029. Tra le professioni tecniche e a elevata specializzazione spiccano per difficoltà di reperimento, come ormai abituale negli ultimi anni, gli analisti e specialisti nella progettazione di applicazioni con l’82,2%, ma anche tecnici della salute (80,8%) e tecnici in campo ingegneristico (80,5%). Per le professioni commerciali e nei servizi le figure più difficili da reperire sono quelle relative a professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali (64%), seguono gli operatori della cura estetica (63,2%). Infine, tra le figure degli operai specializzati e i conduttori di impianti si distinguono i fabbri ferrai costruttori di utensili (89%) e gli operai specializzati nell’installazione e manutenzione di attrezzature elettriche/elettroniche (80,5%).
Per una quota pari al 21% le imprese prevedono di assumere personale immigrato e il 35,1% delle assunzioni a giugno interesserà giovani con meno di 30 anni. I giovani sono richiesti soprattutto nelle aree commerciali e della vendita (il 43% delle figure richieste), così come nelle aree tecniche e della progettazione (il 38,8%).
Sotto il profilo territoriale, il Mezzogiorno registra una dinamica positiva consistente (+3,8mila su giugno e +19mila sul trimestre) grazie al contributo, in particolare, di costruzioni e commercio; la flessione del manifatturiero penalizza le altre aree geografiche, soprattutto il Nord Est (complessivamente -4,4mila nel mese e -10,3mila nel trimestre); più stabili, sempre rispetto ad un anno fa, Nord Ovest e Centro.