Fedriga pronto a firmare il “patto del Nord” con Zaia, Toti e Fontana: “Nessuna macroregione ma insieme nelle battaglie contro lo Stato”
Massimiliano Fedriga, colui che tutti i sondaggi danno ormai sicuro vincitore alle prossime elezioni regionali del 29 aprile, è pronto a firmare quello che è stato battezzato, l’asse del Nord”, un patto di l’alleanza tre le Regioni settentrionali amministrate dal centrodestra
Il patto tra i presidenti leghisti di Veneto e Lombardia, nonché il governatore forzista della Liguria, verrà siglato sabato a Trieste, come affermato dallo stesso Fedriga nel corso di una conferenza stampa a Roma: “Più autonomia significa più responsabilità e più servizi per i cittadini. Il 21 aprile a Trieste firmerò un accordo con i governatori Toti, Zaia e Fontana atto a condividere una linea comune per tutelare le Regioni al tavolo con lo Stato centrale. L’idea è costruire un sindacato del territorio per fare fronte comune su una serie di battaglie. Sull’immigrazione dobbiamo reagire alle imposizioni del governo ai territori. E serve supporto reciproco nelle negoziazioni con lo Stato su risorse e competenze delle Regioni. Penso inoltre alle strategie su infrastrutture e impresa». E sulle competenze Fedriga già pensa a scuola e soprintendenza sui beni culturali: «Sulla scuola vogliamo fare come in Trentino Alto Adige e dare risposte alle esigenze del territorio, mentre sui beni artistici bisogna superare la troppa burocrazia. E’ necessario rinegoziare la compartecipazione fiscale del Fvg. Sottrarre ai cittadini 1,8 miliardi di euro l’anno significa sottrarre autonomia. Vogliamo valorizzare l’autonomia e ben venga se le altre regioni ci danno supporto nelle negoziazioni con lo Stato. Nessuna macroregione: per il Fvg non c’è alcun rischio. La Regione del Nordest era una proposta di Maria Elena Boschi ed è stato Matteo Renzi a dire di voler annullare le Regioni speciali. Il Pd non tocchi la questione ed eviti brutte figure: in questi anni abbiamo perso specialità e noi vogliamo riguadagnarla”.