Tutela Ospedale Gemona: la proposta dei Comitati espressa in un documento
Una battaglia da portare fino in fondo, che riprende ora che è il momento di rimettersi ad un tavolo passando dalla fase di “protesta” a quella di “Proposta”. Nella speranza che dal 29 aprile il vento cambi e possa essere favorevole ad una nuova fase edificatrice. E’ questo l’indirizzo espresso la sera del 5 aprile scorso dai Comitati per la salvaguardia dell’ospedale che si sono riuniti in conclave al Bar al Fungo di Gemona, con l’aggiunta di un componente addizionale al tavolo dello spesso dell’ex Consigliere regionale e politico di lungo corso Franco Baritussio, tarvisiano e legatissimo alle vicende dell’Alto Friuli tutto. Puntano l’indice più che altro sui costi d’esercizio dell’attività sanitaria e sulla sua funzionalità i Comitati, che rimarcano in calce a tutto che si renderebbe necessaria una ottimizzazione della spesa e migliorie fattive ai servizi. Non dimenticandosi ovviamente la ligia applicazione futuribile di uno stretto rapporto costi benefici comuni. Comitati che per fare le loro valutazioni hanno potuto contare anche sulla vicinanza di due o tre cultori della materia sanitaria. Il lavoro d’equipe ha portato dopo intense e corali riflessioni partecipate alla predisposizione di un documento che è stato concesso per la pubblicazione e al quale diamo volentieri spazio qui, nell’interesse comune. (VD)
IL COMUNICATO DEI COMITATI
“Proposte per una nuova Azienda Sanitaria 3 per tutti”
Il fallimento politico, tecnico e territoriale della attuale Aas3, la più grande della regione, che va da Sappada e Tarvisio fino a Varmo è ormai sotto gli occhi di tutti. Un’Azienda “monstre” di 69 comuni, la più grande della regione con 172.000 abitanti sparsi su oltre 3000 kmq di territorio regionale, priva di un Ospedale HUB” è il frutto di una iniqua riforma sanitaria, di matrice esclusivamente politica in quanto il Gemonese è disallineato con il Governo regionale.
Noi comitati a difesa del San Michele, da sempre attenti ai bisogni reali dei cittadini, abbiamo sposato la tesi di una Azienda 3 di matrice totalmente montana e pedemontana, che comprenda la Carnia, il Gemonese, il Canal del Ferro, la Valcanale e il Tarcentino. Tesi fra l’altro recentemente condivisa anche da forze politiche carniche. Zone omogenee quelle citate, con circa 100000 abitanti, che da sempre fanno riferimento ai due ospedali di Tolmezzo e Gemona. Questo per ragioni storiche ma anche geografiche, viste le attuali linee di comunicazione per raggiungerli. Linee che, ad onor del vero, andrebbero implementate sul Trasporto Pubblico. I due ospedali dovranno essere messi ufficialmente e seriamente in rete, con Tolmezzo ospedale di riferimento, perché deve rispondere a una Montagna già sufficientemente scarsa di servizi. La loro effettiva messa in rete potrà dare quelle risposte quanti/qualitative che servono alla nostra gente. Ma nel contempo Gemona dovrà riavere il suo PS (SOC) con astanteria e ADE, una Medicina (SOC) per acuti, il mantenimento delle realtà per subacuti e cronici. (DIP, RSA ecc…) un laboratorio a giornata, una completezza degli ambulatori con adeguata presenza, in termini di attrezzature e personale, di tutte le specialità. Compresi i servizi ambulatoriali diagnostico/terapeutici, con in primis quelli cardiologici e oncologici. Questo per offrire all’utenza, soprattutto anziana, una risposta completa in loco ed eliminare l’attuale pendolarismo fra le strutture, anche fuori Azienda. Noi infatti da sempre chiediamo che siano gli operatori a spostarsi, e non i pazienti come ora avviene. Inoltre chiediamo che rimanga a Gemona l’attuale Day Surgery e che venga introdotta la reperibilità specialistica (che riguarda Radiologia, Chirurgia e Ortopedia). Tutto questo non per spirito di campanile, ma perché questa risposta sanitaria è necessaria alla nostra popolazione. Infine chiediamo che a Gemona vengano istituiti, proprio perché mancanti in Alto Friuli, il Servizio di Oculistica, di dermatologia e di Neurologia. Concludendo, la nostra proposta vuole dare maggiori quanto necessarie risposte a un territorio già penalizzato sotto altri aspetti, ma che non vuole e non deve essere fanalino di coda in Regione. Anche perché abbiamo la popolazione più anziana del Fvg, quella con particolari patologie meno presenti altrove e quella che registra purtroppo il numero maggiore di morti in rapporto alla popolazione residente.
Documento firmato: “Coordinamento dei Comitati a difesa dell’Ospedale San Michele di Gemona”