Gli artigiani udinesi credono nella competitività della propria impresa
Clima di fiducia al massimo dal 2015
Il primo problema è la difficoltà a reperire manodopera
Il presidente di Confartigianato Imprese Udine, Graziano Tilatti: ««Affrontiamo il secondo semestre del 2024 con aziende fortemente convinte della propria capacità competitiva. Gli indici di fiducia dicono di un tessuto artigiano progettuale, che ha affrontato questi anni duri anche grazie alle istituzioni, in particolare la Regione, che hanno saputo salvaguardare gli attori dell’economia»
La 37ª indagine congiunturale svolta da Confartigianato Imprese Udine ha coinvolto un numero rappresentativo delle aziende della provincia di Udine, pari a 500 unità artigiane che occupano 1.908 addetti. Le interviste sono state svolte tra il 4 e il 31 luglio. Il campione è pari al 3,8% delle 13.205 imprese artigiane attive in provincia al 30 giugno 2024. L’elaborazione dei dati è a cura dell’Ufficio studi di Confartigianato Imprese Udine.
Il comparto artigiano della provincia di Udine affronta il secondo semestre dell’anno dopo che i primi sei mesi si sono conclusi con un saldo di opinione positivo sul fatturato pari a +2,7%. Le imprese artigiane che hanno registrato un fatturato in crescita (31,5%) sono infatti più numerose di quelle che hanno registrato un calo del fatturato (28,8% ) mentre due aziende su cinque (39,8%) non hanno registrato variazioni significative.
Il saldo d’opinione positivo permane, dunque, confermando la tendenza degli ultimi tre anni, dopo che questo indicatore è stato costantemente negativo dal 2007 al 2020 e senza soluzione di continuità. Nonostante ciò il fatturato aggregato è andato in territorio negativo evidentemente perché le diminuzioni hanno mostrato una maggiore ampiezza degli aumenti.
All’interno di un’economia artigiana che dà ancora segnali moderatamente positivi, l’andamento del fatturato dei settori è diversificato, con alcune aree che riflettono una debolezza strutturale, legata cioè al settore e non alle dimensioni aziendali. È il caso del legno arredo, che nel primo semestre ha ceduto il 10,2% soprattutto a causa della crisi dei mercati esteri di sbocco (cioè, meno export), del settore moda e artistico (-8,9 e degli impianti (-3,8%) che, insieme alla discesa dell’edilizia (-8,9%), riflettono una “normalizzazione” del mercato dopo l’enfasi nel settore generato dal superbonus e, comunque, si conferma una tenuta determinata dall’andamento positivo dei “piccoli lavori edili”.
Per il secondo semestre, il 26,4% delle imprese prevede fatturato in crescita, il 46% stabile e il 27,5% in calo. A cedere, soprattutto, l’export, dato in calo del 18,5% e il mercato interno, previso in discesa dell’1,8%. Positivi, invece, i numeri dell’occupazione, data in crescita dello 0,5% da qui a fine anno. A rafforzare il quadro, la fiducia delle imprese artigiane sulla propria capacità di competere: il voto è di 8 su 10, praticamente stabile da gennaio 2024 e il più alto dal 2015. Le imprese artigiane sono più critiche nei confronti del sistema Paese, tanto che la fiducia raggiunge il 5,2 su 10, ponendosi comunque ai massimi rispetto al 2015. Complessivamente, quindi, il clima di fiducia degli artigiani si conferma al 6,6 su 10, il massimo dal gennaio 2015.
I DIECI PROBLEMI MAGGIORMENTE SENTITI DALLE IMPRESE
Le imprese artigiane (il 74,9% di quelle con dipendenti) pongono la difficoltà a trovare lavoratori da assumere, a causa dei profili professionali cercati, al primo posto tra i problemi che devono affrontare, seppure tale difficoltà in sei mesi sia scesa di tre punti. Il canale di reclutamento che ancora sembra dare maggiori soddisfazioni è il «passa parola».
Per la totalità delle imprese il secondo problema è rappresentato dalla crescita dei prezzi praticata dai fornitori. Seguono l’aumento dei tassi di interesse e l’aumento delle commissioni bancarie, in entrambi i casi un problema per il 23,3 per cento. Al quinto posto la contrazione dei margini di profitto, un andamento denunciato dal 97,2% degli intervistati. Seguono la crescita dei costi energetici, l’aumento della concorrenza sleale, la mancanza di capitoli per l’investimento, la difficoltà a ottenere prestiti (39%) degli intervistati. Vi sono poi delle difficoltà emergenti: quelle legate al cambiamento climatico e dall’innalzamento delle temperature, segnalate soprattutto dall’edilizia, dalle attività ambulanti e outdoor.
COMMENTO DEL PRESIDENTE DI CONFARTIGIANAO IMPRESE UDINE, GRAZIANO TILATTI.
«Affrontiamo il secondo semestre del 2024 con aziende fortemente convinte della propria capacità competitiva, come dimostrano gli 8 punti si 10 attribuiti a questa voce dagli imprenditori nell’indagine, e con uno sentiment sostanzialmente fiducioso rispetto all’evoluzione economica. Seppure si attesti sui 6,6 punti su 10, occorre ricordare che è stabile e, soprattutto, mai così alto dal 2015. Sono indici che certificano come le aziende artigiane abbiamo saputo affrontare le turbolenze del mercato di questi ultimi anni – Covid, costi energetici e delle materie prime – e l’azione positiva che è stata svolta contemporaneamente dalle istituzioni, in particolare dalla Regione Fvg, che hanno permesso la tenuta e la crescita del sistema».
«Il problema da affrontare, ora, è quello della difficoltà del reperimento del personale qualificato. Gli interventi per invertire la denatalità – che pur auspichiamo e sosteniamo – avranno un effetto sul lungo periodo. L’impegno come associazione di categoria si sta svolgendo, e si concentrerà ulteriormente, su due fronti: sensibilizzare i giovani perché scelgano di formarsi su profili professionali con sicura occupazione; far crescere una cultura che non teme il rischio d’impresa e la dimensione sostenibile a tutto tondo (ambientale, economica e sociale) che gli stessi giovani riconoscono all’imprenditorialità artigiana, come ha rivelato una recentissima indagine Censis».
«In parallelo, Confartigianato continuerà a sostenere le imprese attive nell’affrontare le novità, come dimostrano i corsi – già frequentatissimi – realizzati per gli edili in previsione dell’avvio della patente a punti ad ottobre e l’evento informativo/formativo di caratura nazionale sull’intelligenza artificiale e le ultime frontiere della digitalizzazione in programma a novembre a Udine».