Amministratore di sostegno a Udine: 20 anni dopo. Una promessa mantenuta?
Magistrati, giudici, docenti, sociologi, assistenti sociali, avvocati, medici hanno fatto il punto a Udine su questo importante e delicato istituto a supporto delle persone fragili
Attualmente le procedure di amministrazione di sostegno aperte presso il Tribunale di Udine sono 4071
La popolazione friulana invecchia, grazie alle migliori cure che hanno allungato la vita, spesso però in presenza di patologie dementigene e condizioni di non autosufficienza, e con reti familiari assenti o fragili. Come gli anziani, anche persone con disabilità o con problemi di dipendenze e salute mentale sono vulnerabili e si trovano ad affrontare difficoltà nella gestione e tutela dei propri interessi. Ecco perché assume sempre più importanza poter fare riferimento a una figura ormai indispensabile – e forse ancora non sufficientemente conosciuta – per molti anziani (e non solo): l’amministratore di sostegno (ADS), uno strumento giuridico moderno finalizzato a garantire una tutela flessibile a favore di coloro che non sono in grado di provvedere autonomamente ai propri bisogni.
Un soggetto maggiorenne, se incapace e non autonomo nella gestione e cura dei propri interessi, può essere rappresentato legalmente da un’altra persona solo in forza di un provvedimento giuridico: nessuno, neanche il parente più prossimo, ne diventa rappresentante legale per il semplice vincolo di parentela. Chi è allora l’ADS? Perlopiù un avvocato (58%), un familiare (23%), un volontario (11,8%), oppure un amico, un operatore, un commercialista (indagine Zancan 2021).
Un bilancio dei primi 20 anni della legge istitutiva in FVG (L.6/20224) è stato fatto venerdì 20 settembre a Udine in un convegno, organizzato dall’Ambito Friuli centrale, tenutosi presso l’Auditorium Sgorlon dell’Università degli Studi di Udine. Primo evento formativo – seguito da oltre 100 persone – a cui hanno partecipato i principali attori istituzionali che contribuiscono all’attuazione della misura: il Tribunale ordinario di Udine, il Servizio Sociale dei Comuni dell’Ambito Friuli Centrale, l’Azienda sanitaria (ASUFC), l’Ordine degli avvocati di Udine e l’Università.
A moderare i lavori la dott.ssa Raffaella Gigantesco, magistrato presso la Corte di Cassazione (in precedenza giudice tutelare presso il Tribunale di Udine) che ha evidenziato la necessità di un costante e continuo confronto della rete. Tale aspetto è stato ripreso anche nell’intervento della dott.ssa Giovanna Mullig, magistrato con funzione di giudice tutelare presso il Tribunale di Udine, secondo cui pur nella sua complessità l’istituto dell’amministrazione di sostegno ha risposto alla promessa iniziale in quanto risulta meno limitante delle precedenti misure e risponde in modo personalizzato e flessibile alle necessità di protezione. Tra i relatori, Francesco Antonio Genovese, già presidente della prima sezione della Corte di Cassazione, che ha illustrato le ultime linee interpretative emerse in Cassazione, mentre il presidente del tribunale di Udine, Paolo Corder, nei suoi saluti introduttivi ha sottolineato l’impatto inaspettato della riforma introdotta con la L. 6/2004, che vede negli anni un trend di crescita delle procedure per nomina di un ADS che non accenna a diminuire. Importante, dunque, collaborare in direzione della digitalizzazione delle procedure, risultato che sarà presto raggiunto grazie ad un protocollo siglato tra gli Ambiti e il Tribunale di Udine, dove attualmente le procedure di amministrazione di sostegno pendenti sono 4071.
Il convegno celebrava anche i primi 10 anni dello Sportello di promozione e supporto all’istituto dell’amministratore di sostegno dell’Ambito territoriale Friuli, attualmente gestito in affidamento alla onlus Hattiva Lab, strumento che ha fornito un valido aiuto a privati e servizi sociali nel deposito di 1.749 ricorsi. “Attraverso queste interessanti sessioni di discussione e approfondimento sul tema abbiamo voluto fare una rilettura dell’istituto a vent’anni dalla legge nel territorio udinese – commenta la presidente di Hattiva Lab, Paola Benini. Tale analisi è stata affidata al sociologo Paolo Tomasin che ha esposto i risultati di una ricerca sociale attuata sottoponendo un questionario agli utenti dello Sportello, da cui emerge l’importanza di questo servizio a supporto del cittadino.
Lo sguardo del servizio sociale dell’Ambito è stato quello dell’assistente sociale Eleonora Pagnotta che ha stimolato la riflessione sulla necessità di limitare la rappresentanza possibilmente indotta dal sistema ed evidenziato come l’auspicata personalizzazione della misura non possa prescindere da un’attenta analisi dei bisogni e valutazione delle risorse e aspirazioni dell’amministrato. Aspetti ripresi nella Tavola Rotonda che ha sollevato tematiche di confronto tra i diversi attori territoriali e ha messo in luce la necessità di individuare linee guida e buone pratiche che possano contribuire a migliorare la qualità della tutela e del sostegno offerta alle persone vulnerabili nel territorio di Udine. In chiusura, l’intervento di Paolo Cendon, già professore ordinario presso l’Università di Trieste e “padre” della norma, che ha portato all’attenzione l’esigenza di continuare a migliorare la disciplina normativa.