Finalmente si vota, ora tocca a noi: friulani, in ballo c’è il nostro futuro
In ballo non c’è solo la guida della Regione, di Udine e di altri diciotto Comuni del territorio ma qualcosa di ben più importante. In ballo c’è il nostro futuro, e non solo i prossimi cinque anni. Il Friuli Venezia Giulia, con le prossime elezioni del 29 aprile, si gioca davvero tanto.
Il timore diffuso è che il primo partito diventi quello delle persone che sceglieranno di non andare a votare. Ci lasciamo alle spalle una delle peggiori campagne elettorali dal dopoguerra ad oggi, infarcita di polemiche al veleno, durissimi attacchi personali e promesse. Dopo settimane caratterizzate da un dibattito politico continuo, la tentazione di molti è quella di non recarsi alle urne.
Oggi da una larga fetta della popolazione non arriva alcun sussulto: non la protesta ma l’indifferenza ed è questo che più mi preoccupa. Le tornate amministrative, soprattutto quelle locali, sono da tempo un pianto. Circa il 25/30% dei cittadini non si reca alle urne. Zero. Se si considerano i ballottaggi, per esempio per i sindaci, spesso si finisce abbondantemente sotto il 50%. IL “partito del non voto” è forse il vero nemico di liste e partiti in competizione. E lo è non tanto per la cifra in sé quanto perché dimostra la totale sfiducia nei confronti della politica. Della sua capacità di ascolto. Non c’è più neanche il voto di protesta, quella voglia di mandare un segnale forte ai politici, di alzare la voce, di protestare. Zero, nulla l’elettrocardiogramma è piatto. Da una fetta preoccupante e molto vasta di concittadini non arriva nulla e lo si capisce dalle presentazioni e dai comizi sempre più vuoti di persone. E’ vero, ci sono i social e tutto ora si riversa al loro interno ma la gente per bene, gente come noi, gente come voi, forse non la maggioranza silenziosa ma quasi. Che non sa scegliere perché nulla le appare degno di essere scelto, confuso com’è tra quelle alleanze che non garantiscono nulla se non le poltrone che distribuiscono.
Eppure, nonostante la sfiducia nella classe dirigente, mai come questa volta è importante esercitare il più importante tra i nostri diritti-doveri di cittadini. Dobbiamo partecipare al voto per costruire il nostro futuro e quello dei nostri figli.
Dobbiamo superare ogni motivo di sfiducia e di disaffezione per partecipare alle urne con senso di responsabilità nei confronti prima di tutto di noi stessi. Un invito che voglio rivolgere in particolare ai giovani, soprattutto ai ragazzi che per la prima volta avranno l’opportunità di votare: non sprecate questa straordinaria occasione.
Fedriga, Bolzonello, Fraleoni
Tocca alla politica, quella vera, agire e dare il via a quel cambiamento di cui la nostra regione necessita per competere e vincere le sfide che il futuro ci porrà dinanzi. Dobbiamo tornare ad essere vincenti, lo sappiamo fare. Perché i friulani hanno la capacità e la volontà di essere grandi, perché questa regione può contare su cittadini dotati del genio e del desiderio di inventare il futuro. Per far sì che tutto ciò sia possibile ci dovranno essere le condizioni e le politiche giuste per farlo. Già da oggi chiediamo quindi con forza ai a chi ci rappresenterà di lavorare concretamente per il nostro territorio. Farlo qui, non altrove. A casa nostra. E’ per i nostri figli, per i nostri giovani e per la nostra terra.