Quale futuro per la microimpresa del Fvg?
Gli esiti dell’indagine congiunturale 2024 della CNA su 125 imprese del Fvg: male gli investimenti (-17,6) e l’utile lordo (-17,8). Regge invece l’occupazione: +8,8
Il FVG regione virtuosa con tassi di sviluppo e di occupazione superiori alla media italiana. La presenza dell’artigianato tra i fattori di successo dell’economia regionale
Quale futuro per la microimpresa? Sulla questione si è confrontata la CNA FVG con politici locali e nazionali a Monfalcone, in occasione dell’assemblea annuale CNA FVG, e le risposte non sembrano incoraggianti, stando agli esiti dell’indagine congiunturale sull’economia regionale “La congiuntura 2024: il quadro nazionale e la situazione del Friuli Venezia Giulia” illustrata da Antonio Murzi, responsabile del Centro Studi CNA. Per testare lo stato di salute dell’artigianato e delle micro e piccole imprese della regione sono state interpellate 125 imprese associate.
L’indagine congiunturale 2024
Se nei sei anni precedenti (2017-2022) l’economia del Friuli-Venezia Giulia ha registrato un tasso di sviluppo medio (+1,4%) ben al di sopra di quello dell’intera Italia (+1,0%), e il 2023 ha rappresentato un anno di crescita discreta – sintetizzata dai saldi positivi di ordini (+21,2), produzione (+18,9), fatturato (+25,5) e utile lordo (+8,6), nonostante il mancato traino della domanda estera (-17,9) -, il 2024 presenta un quadro congiunturale notevolmente indebolito.
Per tutte le variabili aziendali, i saldi sono in peggioramento: –9 ordinativi, -6,7 produzione, -9 fatturato, -6,1 fatturato estero. Preoccupano in particolar modo le indicazioni riguardanti gli investimenti (-17,6) e l’utile lordo (-17,8). Regge invece l’occupazione con un +8,8 (ma è un dato che va letto ricordando che rappresenta una variabile ritardataria rispetto al ciclo). I fattori di criticità maggiormente sentiti dalle imprese riguardano il costo delle materie prime e del lavoro, assieme alla reperibilità del personale. Fortunatamente, le microimprese del Fvg possono contare sulla fidelizzazione dei clienti, e anche di un rapporto di fiducia con le banche.
Circa la difficoltà delle micro e piccole imprese nel trovare i profili professionali di cui hanno bisogno, tra le regioni italiane il FVG si distingue in positivo in termini di occupabilità con un tasso di occupazione pari al 53,7% decisamente più alto di quello nazionale (46,8%). Ciò non di meno, nel 2022 le assunzioni previste dalle imprese considerate di difficile reperimento sono risultate pari al 46% del totale, un dato ben superiore rispetto a quello nazionale (40,5%). In valore assoluto, i profili professionali di difficile reperimento sono risultati prossimi alle 50mila unità; Trieste è la provincia dove le imprese incontrano maggiore difficoltà (54% del totale), seguita da Udine (47,4%), Gorizia (43,2%) e Pordenone (38,9%), unica realtà territoriale dove la difficoltà di reperimento è inferiore al dato medio nazionale.
“In conclusione, l’economia del FVG sta subendo il peggioramento della congiuntura al pari dell’intera Italia – ha commentato Murzo -. Il FVG è però una regione “virtuosa” con tassi di sviluppo e di occupazione superiori alla media nazionale. Nel suo modello produttivo è molto forte la presenza dell’artigianato, che appare come uno dei fattori di successo dell’economia regionale”.
LE RISPOSTE DELLA POLITICA
All’assemblea, condotta dalla giornalista Rosalba Tello, collaboratrice del Messaggero Veneto, hanno partecipato l’assessore comunale di Monfalcone Luca Fasan, Maurizio Meletti, presidente regionale CNA FVG, Il vicedirettore di Telefriuli Daniele Micheluz, che ha moderato la Tavola rotonda con Dario Costantini, l’assessore regionale al patrimonio, demanio, servizi generali e sistemi informativi Sebastiano Callari, Anna Maria Cisint, europarlamentare e già sindaco del Comune di Monfalcone, Walter Rizzetto, presidente della Commissione Lavoro della Camera dei deputati. L’assemblea ha ricevuto il sostegno di Banca 360 Fvg, Sviluppo Artigiano, Amga, Gruppo Hera, Assifriuli Group.
CNA FVG: necessaria una cultura del lavoro che restituisca dignità all’impegno
“Le microimprese sono una risorsa vitale del nostro tessuto economico e sociale, eppure spesso ignorate nelle politiche orientate alle grandi industrie. Anche se ci sentiamo certamente supportati dalla Regione FVG, che ha dimostrato vicinanza e azioni concrete per le piccole imprese, le istituzioni sembrano sempre più lontane dai loro bisogni”. Così il presidente regionale CNA FVG Maurizio Meletti ha esposto le criticità con cui gli artigiani si ritrovano a combattere ogni giorno, dalle continue nuove normative – come la direttiva UE sull’obbligo di bilancio per le società di persone, che aggrava i costi amministrativi per le piccole imprese – all’ormai cronica carenza di manodopera: “È necessaria una “cultura del lavoro” che restituisca dignità all’impegno, contrastando l’attrattiva di modelli social poco realistici. I giovani danno valore alla qualità della vita rispetto al denaro, tant’è che registriamo un alto tasso di dimissioni volontarie: ben il 78% in FVG nel 2024. La politica deve tenere conto di questa tendenza e creare progetti che consentano di conciliare il nuovo pensiero con la produttività che è necessario mantenere”. C’è poi ancora molto da fare sulla sicurezza sul lavoro: “I numeri dimostrano inefficienze nelle attuali norme. Occorre un approccio formativo più pratico e specifico per tramandare il sapere artigiano, che rischia altrimenti di andare perduto”. Infine, Meletti ha fornito progetti concreti ed esemplari finalizzati all’inserimento dei giovani, come l’iniziativa CNA in Egitto per formare personale, insegnare l’italiano e favorire l’integrazione”.
LA CNA FORMA ARTIGIANI IN EGITTO
“Stiamo vivendo un rigido inverno demografico – ha riferito il presidente nazionale CNA Dario Costantini -; 300mila giovani che hanno lasciato il paese negli ultimi 10 anni, due milioni non studiano, non lavorano e non sappiamo cosa stiano facendo. Avremo sempre più bisogno di lavoratori di altri paesi, ed è giusto integrarli ed inserirli avvicinandoli alla nostra cultura grazie ai corridoi lavorativi. La CNA ha aperti un ponte formativo con l’Egitto con il primo centro di formazione estero a Il Cairo, che introdurrà i partecipanti alla lingua italiana e alle fondamentali regole di educazione civica del nostro paese con l’intento di facilitare l’integrazione di queste persone nel tessuto socio-economico italiano”. La CNA ha appena firmato due protocolli con la comunità di San Patrignano e con la comunità di Sant’Egidio, per avvicinare giovani svantaggiati e inserirli nelle aziende. “A giorni con il ministro Valditara si siglerà un accordo per riavvicinare i giovani all’artigianato, mettendo in campo anche i nostri imprenditori come docenti per spiegare alle nuove generazioni che lavorare con le mani non è poi così male”.
CISINT: l’immigrazione va pianificata e condivisa
L’europarlamentare Cisint ha rammentato l’importanza di un’immigrazione funzionale alle necessità dell’economia della regione. “Monfalcone è una città in ginocchio dal punto di vista sociale. Dal 2005 al 2025 c’è stata la delocalizzazione al contrario di un’azienda, che ha importato manodopera povera. Qui vive il 31% stranieri qui di cui il 25% musulmani integralisti. L’integrazione deve essere biunivoca, condivisa, pianificata tenendo conto del territorio che accoglie”.
REGIONE FVG: Semplificazione e intelligenza artificiale
“Sull’artigianato abbiamo fondato molto del nostro tessuto sociale, è giusto portare i giovani vicino alle attività piccole imprenditoriale piuttosto che nelle grandi imprese, valorizzare artigiani e PMI che tramandano con amore mestieri e tradizioni – ha affermato Callari -. Con la semplificazione dei processi interni alla pubblica amministrazione potremo rendere sistema imprenditoriale più competitivo, e la Regione Fvg sta cercando di digitalizzare la PA per avvicinarla alle imprese”. L’assessore regionale ha avvertito che “bisogna essere pronti ad acquisire l’intelligenza artificiale sia nella PA che nelle imprese. Ma più che fare regole sull’uso della IA, bisogna puntare alla formazione sul suo utilizzo”.
RIZZETTO: giovani cambiati
“Due milioni di giovani scoraggiati? Oggi c’è la possibilità di far incrociare domanda e offerta tramite la piattaforma SIRS” ha aggiunto Rizzetto, evidenziando come siano mutate le esigenze dei giovani lavoratori, che desiderano conciliare sempre più gli impegni con la vita privata, e come sia non demonizzare il contratto a tempo determinato se visto come periodo congruo di conoscenza reciproca tra datore di lavoro e personale.
Foto anteprima: Rizzetto