Tra impegno imprenditoriale e sociale, testimonianza di Federico Vescovini
All’ EXCOL di Udine del tesoriere U.C.I.D., dott. Roberto Ronutti, si è tenuto l’incontro con l’imprenditore Federico Vescovini su iniziativa del socio dott. Paolo Giorgiutti.
Avanti agli imprenditori e dirigenti e agli amici dell’UCID e ad un gruppo di qualificati studenti, Federico Vescovini ha svolto un intervento molto interessante sulla sua esperienza in azienda e di come si può conciliare l’ambito sociale con l’ambito imprenditoriale.
L’ospite dell’UCID ha riferito con serenità che l’uomo è sempre al centro dell’attività e tanto più le relazioni in azienda sono positive non solo, come nella sua azienda, con i collaboratori diretti, oltre 600, non solo con quelli indiretti, fornitori e clienti, ma anche con quelli del territorio circostante nel suo insieme.
Così facendo la fidelizzazione reciproca aumenta e così pure, la soddisfazione comune e così si attua il bene comune e si può guardare ad un presente e futuro positivi.
Il personale, in particolare, in un ambiente umanizzato appare più motivato, partecipativo e financo creativo.
Questa circostanza concreta si può intravvedere, ha proseguito Vescovini, “a tutti i livelli e consente di verificare sul campo solidarietà diffusa e la condivisione anche per i meno fortunati”.
La presenza di esempi di dono e un esempio di economia del dono si può registrare in tutti i luoghi del nostro bel pianeta.
Le aziende ipermoderne del gruppo SBE Varvit in Europa, in asia ed in America, a prescindere dalla govenance politica pubblica, si esprimono con il territorio e la gente comune con le medesime caratteristiche di passione e di armonica crescita.
Ricordando esempi concreti quali la “messa per il povero” a Monfalcone a favore dei nuovi cittadini italiani o la “borsa della spesa mensile” Vescovini ha tratteggiato figure di collaboratori quali “Felix o Sandro” (potrebbero essere nomi di fantasia) che con la loro umiltà modestia e forte motivazione si sono riscattati da vite molte difficili e sono stati inclusi, anche con ruoli di responsabilità divenendo dei fiduciari aziendali.
Altro esempio concreto di economia del dono è la creazione in Serbia, dove insiste uno stabilimento Vescovini, di un gruppo di lavanderie per gli indumenti dei derelitti o dei rifiutati della società. Inoltre, all’interno lavorano dei malati di mente che trovano inclusiva occupazione per la società.
I collaboratori dell’azienda si sentono “un po’ a casa” e si sentono di partecipare una “casa” che, aldilà delle pur giuste diversità di distribuzione del valore e quindi dell’utile aziendale, ha l’orientamento di migliorare le persone aggiornandole, occupandosi delle loro esigenze aldilà del loro stretto contesto di lavoro. In detta realtà Vescovini ha tratteggiato l’esempio di un lavoratore affetto dalla s.l.a. che è stato aiutato dall’azienda a curarsi e a sostenere i tre figli di cui uno al seminario. Prima di morire l’amico lavoratore ha inviato una commovente lettera ai fratelli Vescovini tratteggiando l’attenzione fraterna e il ringraziamento per quello che l’azienda ha riservato a sua moglie e ai suoi figli.
Altro esempio aziendale è quello spontaneo svolto dai dipendenti dell’azienda di Monfalcone a favore dei terremotati Italiani e degli esondati della Serbia in una sorta di contaminante solidarietà partecipativa.
Si tenga presente che tutto ciò accade in una realtà industriale, Vescovini Group costituita da aziende moderne, scientificamente avanzate e automatizzate in cui tre fratelli dirigono il gruppo di società che si occupa di forniture auto motive, movimento terra, prodotti di sicurezza, leader in tutto il mondo con un fatturato di circa 200 milioni di euro, con 12 milioni di pezzi al giorno realizzati e 80 mila tonnellate di merci l’anno movimentate.
Altro punto di forza dell’azienda è il rispetto dell’ambiente (quasi autosufficienza energetica tra gestione adeguata dei trattamenti termici e produzione di fonti alternative quale quella solare), la qualità dei processi produttivi ed una avanzata applicazione della responsabilità sociale dell’impresa.
Il presidente avvocato Roberto Omenetto ha sottolineato, con positiva sorpresa che con la Varvit Sbe di Vescovini stiamo parlando di una impresa veramente inclusiva e partecipativa. Essa appare come un modello da portare orgogliosamente quale esempio di compatibilità dell’impegno imprenditoriale e quello sociale con l’apporto fertile e favorevole dell’esperienza Cristiana in azienda.
Su richiesta dei presenti si è, infine, tratteggiato il profilo dell’associazione U.C.I.D. con oltre 3 mila imprenditori, dirigenti e professionisti in Italia e svariate migliaia nel mondo (UNIAPAC) orientati al Bene Comune Cattolico alla dignità umana e alla mission Cristiana con comportamenti virtuosi a beneficio di tutta la comunità.
U.C.I.D. INCONTRO 27.4.2018 ORE 18 presso la EXCOL