Sforamenti impianto crematorio. La precisazione degli uffici comunali
“La segnalazione dell’Arpa sugli sforamenti del 14 e 15 novembre arrivata il 21 novembre, ma già il 15 novembre stesso si era intervenuti e l’impianto funzionava in modo ottimale. Tutti i rilevamenti fatti anche in seguito non hanno mai dato altri problemi”.
In merito alle notizie apparse oggi, 8 maggio, sulla stampa su due sforamenti dei limiti massimi di diossine e furani dal camino dell’impianto cermatorio del cimitero di San Vito registrati a novembre dello scorso anno, corre l’obbligo per il Comune di Udine di precisare quanto segue da parte degli uffici competenti al fine di rassicurare i cittadini sulla denunciata pericolosità dell’impianto.
Il Comune di Udine, infine, ricorda che sta per essere emesso il bando per il project financing del nuovo tempio crematorio di cui la stampa ha già dato ampiamente notizia nei mesi scorsi.
“La determinazione della Provincia 5289 del 27.08.2015 – scrivono da palazzo D’Aronco – è stata modificata ed integrata con il decreto del direttore del Servizio Tutela da inquinamento atmosferico, acustico ed elettromagnetico n. 1478/AMB del 08.05.2017 che prevede degli adempimenti ulteriori e fissa la nuova scadenza per l’adeguamento alle prescrizioni relative al monitoraggio in continuo degli inquinanti e dei parametri di emissione e per la presentazione di un progetto per un gruppo di continuità.
Tale scadenza è stata portata al 31.12.2019.
Detto ciò il gruppo di continuità è già stato installato e messo in funzione nel mese di gennaio 2018, ben prima del limite di prescrizione.
Le analisi di controllo previste dall’autorizzazione alle emissioni vengono svolte dalla ditta conduttrice dell’impianto. Le analisi svolte nelle date del 14 e 15.11.2017, i cui risultati sono pervenuti il 21 dicembre 2017, hanno evidenziato uno sforamento del parametro relativo alle diossine e furani (PCDD+PCDF) e del monossido di carbonio.
I tecnici della Gem Matthews International che gestiscono l’impianto di cremazione si sono accorti il giorno stesso che c’erano dei problemi di combustione e di malfunzionamento del microdosatore del reagente, che poi hanno comportato il superamento dei limiti. Già nella serata del 15 novembre sono intervenuti per riportare l’impianto ad un funzionamento ottimale e nel rispetto dei termini di legge.
Le analisi sono state rifatte in data 14.12.2017, prima di conoscere i risultati (non ottimali) di quelle svolte il 14 e 15 novembre, e hanno confermato il rispetto di tutti i limiti previsti nell’autorizzazione alle emissioni.
In seguito a tale inconveniente e al fine di non riscontrare più tale problematiche sono stati fatti ulteriori lavori migliorativi sull’impianto che ora prevedono degli allarmi automatici qualora il microdosatore non inserisca correttamente il reagente o qualora il reagente risultasse non sufficiente consentendo all’operatore di procedere tempestivamente al fine della risoluzione della problematica.
Sono stati inseriti anche sensori in camera di post combustione al fine di avere sempre in automatico, senza intervento del conduttore, la temperatura ideale prevista dalle norme di legge.
Le ulteriori analisi effettuate il 15 e 16 febbraio 2018 hanno confermato il rispetto di tutti i parametri previsti nell’autorizzazione alle emissioni.
Si precisa che la gestione tecnica dell’impianto è della Gem Matthews International e che l’Amministrazione ha sempre operato nel rispetto delle leggi e delle autorizzazioni confrontandosi con l’Arpa e la Regione”.