La “Setemane de culture furlane” per un Friuli che vuol esistere
di Silvano Bertossi
Centoventiquattro eventi. La presenza in tantissimi paesi del Friuli per testimoniare con incontri, conferenze, dibattiti, presenze storiche, letterarie e poetiche che il Friuli, la sua lingua e la sua cultura ci sono e vogliono farsi sentire confermando una identità, quella del popolo friulano.
La Società Filologica Friulana ha predisposto un calendario di manifestazioni, tutte ben elencate con luogo e orario in un libretto che testimonia che la rassegna “Settimana della cultura friulana” di anno in anno cresce per la qualità delle proposte.
“L’occasione di ricordare persone e momenti importanti per la cultura e la storia del Friuli – ha specificato il professor Federico Vicario, presidente della S.F.F. – sia d’esempio e di sprone per costruire un’identità forte e consapevole per i friulani di domani”.
E’ veramente vario e completo il programma della Settimana che è stata organizzata dal 10 al 20 maggio per parlare di importanti e significativi nomi e personalità come Gina Marpillero, Antonio Comelli, Alviero Negro, Alfeo Mizzau, Fabio Asquini, il cardinale Celso Costantini, Fermo Solari e Pierluigi Cappello, ultima significativa presenza culturale di questa rassegna.
Si è cominciato a Udine con l’inaugurazione della mostra, alla Biblioteca Florio dell’Università degli studi, dedicata al beato Odorico da Pordenone, ai santi medioevali friulani e all’editoria erudita, per continuare ricordando i 40 anni dell’Università del Friuli. A Venzone si è tenuta una conferenza, tenuta dall’architetto Loris Sormani, sulla costruzione della strada Pontebbana. A Cormons la presentazione del libro “Cuintristorie de prime vuere mondial 1914 – 1918” con testi di Angelo Floramo. Anche Turoldo è stato ricordato con una pubblicazione di Raffaella Beano. I cinquant’anni della rivista “La Panarie” sono stati ricordati a Beano, paese natale di Alfeo Mizzau che si firmava “Feo di Bean”. A Tarxcento è stato presentato “Ólmis 2018 – 2019. Diari torzeon par cognossi e fâsi cognossi”. “Fabio Asquini, un imprenditore illuminista nella Udine del Settecento” è stato motivo di un convegno, tenutosi a Udine, con la partecipazione di Alberto Asquini, Liliana Cargnelutti, Maurizio Rippa Bonati e Giovanni Panjek, moderatore l’architetto Massimo Bortolotti. A Pordenone è stato presentato il volume “Casarsa: un uomo” di Gianfranco Nosella che dà un importante contributo per la conoscenza di Pier Paolo Pasolini. Un altro importante poeta, Pierluigi Cappello, scomparso di recente, è stato ricordato a Chiusaforte con uno spettacolo dal titolo “La parola limpida di Pierluigi Cappello”. Nell’aula magna dell’Università di Gorizia c’è stato un incontro dal titolo”Il sogno della Regione Friuli” con la partecipazione di Lucia Comelli, Gianfranco Ellero, Giuseppe Mariuz.
Anche per i più piccoli sono state organizzate delle letture e laboratori in lingua friulana con il coordinamento del Sistema Bibliotecario del Medio Friuli.
Ben 60 paesi sono stati coinvolti in questa interessante iniziativa a dimostrazione che il Friuli è rappresentato dalla sua cultura. “La cultura è l’espressione – scrive Vicario nella presentazione del libretto – sicuramente più alta e forte dell’identità di un popolo, un’identità che si riconosce e che si misura nella storia, nelle tradizioni, nel modo di ragionare, nella visione del mondo e nel porsi davanti al domani”.
Una dichiarazione, un testamento culturale.