Ancora nel mistero la morte del 14enne Muhamed Sinanovski, deceduto due anni fa. Il padre chiede chiarezza
A due anni di distanza sono ancora all’oscuro le circostanze in cui è morto Muhamed Sinanovski, di Barco (frazione di Pravisdomini. Il 29 giugno 2016 il ragazzo perse la vita a 14 anni sulla confluenza tra il fiume Fiume e il Sile, nella località di Brische, a Meduna di Livenza. Il padre, attraverso il suo legale, ha scritto una lettera, rivolgendosi alla magistratura minorile veneziana, nella speranza che si faccia piena chiarezza sull’accaduto: “Le indagini non risultano chiuse. Rivolgo un appello alle forze dell’ordine e ai magistrati affinché si arrivi a un risultato concreto e non si dimentichi la morte di mio figlio”.
La salma del ragazzo, soprannominato Mughe, venne trasferita nel paese di origine, in Macedonia, e fu collocata in una tomba dopo il rito funebre musulmano. Bajram Sinanovski si è perfettamente integrato nella società con la sua famiglia: “Come padre e come uomo voglio avere la legge dalla mia parte, chiedo che la Procura non abbandoni la mia famiglia. Abbiamo bisogno di chiarezza, verità e giustizia, perché stiamo tentando faticosamente di ricominciare, nella memoria di Muhamed”. “I Tempi di proroga sono scaduti nel dicembre 2017. Per il reato di omicidio colposo, per il quale fu indagato all’epoca un amico del ragazzo, non possono trascorrere più di 18 mesi dall’inizio alla fine delle indagini. Non abbiamo nominato un perito di parte perché ci siamo fidati del consulente della Procura che ha eseguito la perizia medico-legale sulla dinamica. Venne eseguita qualche giorno dopo il fatto. Nella sostanza, però, non sappiamo ancora come sia morto il ragazzo” ha spiegato il legale Serenella Giacomel.