Il ricercatore dell’Ismar di Bologna, Luca Gasperini, spiega come la centrale di Somplago sta distruggendo il lago di Cavazzo
I rilievi effettuati per investagare sul fondo del lago di Cavazzo hanno dato la conferma definitiva: la centrale di Somplago sta modificando l’equilibrio naturale dell’ecosistema. Luca Gasperini, il ricercatore dell’Istituto di scienze marine del Cnr di Bologna, ha illustrato i danni causati dall’infrastruttura: le analisi hanno chiarito che “la riduzione della temperatura unita all’apporto periodico di sedimenti estranei al bacino lacustre, apporto che avviene sotto forma di colate durante le piene del Tagliamento, quando la centrale turbina acque limacciose, provoca una sorta di sterilizzazione del fondo. Abbassa i livelli di ossigeno normale e crea livelli privi di ossigeno e quindi senza la possibilità per la vita di proliferare sul fondo del lago”. Là dove insistono gli scarichi dei fanghi viene meno la flora e la fauna acquatica. i veicoli autonomi realizzati dal gruppo di ricerca coordinato da Gasperini hanno rivelato la storia millenaria dell’ambiente, trovando residuati bellici e datando l’inizio del cambiamento dell’ecosistema agli anni Cinquanta, proprio quando la centrale è entrata in funzione. I dati dell’Ismar sono disponibili gratuitamente a tutti colo che vorranno dare il proprio contributo al ripristino dell’equilibrio del lago. All’incontro dove sono stati presentati i dati erano presenti diversi politici, dal neo deputato Renzo Tondo, ai consiglieri regionali Barbara Zilli (Lega) e Massimo Moretuzzo (Patto per l’autonomia) ai sindaci della zona.
“La stratificazione si vede meglio nella sponda sud che è quella che risente meno degli apporti della centrale. Al centro e a nord il fondo è totalmente impenetrabile. Denota la presenza di gas non sfruttabile dal punto di vista economica che si forma in ambienti senza presenza di ossigeno”. E poi ci sono le righe nere ben evidenti nelle carote di sedimento, quelle linee confermano la mancanza di vita sul fondo. Ora, con i dati messi a disposizione dall’Ismar, toccherà ai politici decidere se e come intervenire per rinaturalizzare il lago di Cavazzo che vanta caratteristiche scientifiche interessati. Non a caso Gasperini propone di trasformarlo in un centro di ricerca e di studio per le scuole europee sull’ambiente naturale.