Le famiglie di Fiumicello: “No alla settimana corta a scuola”, il preside: “Dal prossimo anno si parte, se necessario richiederò l’intervento della forza pubblica”
Scontro tra genitori e dirigente scolastico all’istituto comprensivo Don Milani di Aquileia e Fiumicello. L’anno scorso era stata deliberata l’adozione della settimana corta ad Aquileia e Fiumicello, accogliendo quindi la richesta di un comitato di genitori, che aveva chiesto di spalmare le ore scolastiche su cinque giorni anzichè sei. Il percorso della novità a Fiumicello si sta rivelando però più tortuoso del previsto visto che, a detta delle famiglie, il preside non si sta dimostrando chiaro e trasparente: «Più volte abbiamo chiesto di organizzare assemblee per approfondire l’argomento ma non siamo stati ascoltati ed è stata disattesa anche l’effettuazione di un sondaggio. Nel mese di gennaio 2018, la secondaria di Fiumicello è stata presentata ai genitori dei futuri iscritti secondo l’attuale modello. Alla richiesta di garanzie sul suo mantenimento è stato risposto che l’applicazione della settimana corta, nell’anno scolastico 2018-19, non era all’ordine del giorno. Per questo 59 famiglie hanno iscritto i figli»
Invece il 9 marzo il preside ha illustrato le novità: “Questo ha riacceso gli animi perché è emerso che la modifica sarebbe partita a settembre e che il dirigente non aveva intenzione di effettuare consultazioni. Alcuni genitori hanno ribadito la necessità di informare le famiglie ma le richieste non sono state accolte”. Le famiglie di Fiumicello favorevoli al mantenimento dell’attuale orario scolastico hanno quindi iniziato una raccolata firme per far sentire la propria voce. Il preside, interpellato, replica: “La motivazione di questa scelta era di adeguare i ritmi della vita scolastica a quelli lavorativi, lasciando ai ragazzi più tempo libero per partecipare ad attività ricreative o sportive, per migliorare e intensificare il dialogo con i genitori. Il consiglio impegnava comunque il dirigente a promuovere la consultazione dei genitori. A Fiumicello la novità però non è ben vista come ad Aquileia. Un gruppo di insegnanti ha voluto drammatizzare la questione ed estremizzare le posizioni facendo dell’opposizione alla settimana corta con una specie di crociata. Per questo ho ritenuto opportuno rimandare di un anno la sua introduzione. A ben vedere, le opposizioni riguardano una minoranza di famiglie. Il 31 maggio, il consiglio procederà decretando il definitivo via libera al tempo scolastico di 5 giorni. Per evitare intimidazioni e gazzarre richiederò l’intervento della forza pubblica, se necessario”.