SOLE VERDE – ROBE DI CAMPO IN FVG Valutazione della potenzialità produttiva di alcune varietà di canapa industriale in diversi ambienti del Friuli VG
Lo scopo della presente ricerca è stato quello di valutare le potenzialità produttive della canapa industriale (Cannabis sativa L.) in un areale del nord-est d’Italia, nell’ottica di un’utilizzazione più completa e moderna della coltura, in linea con le attuali richieste del mercato.
In particolare, 19 varietà di canapa industriale sono state confrontate in un ambiente del medio Friuli per valutarne le potenzialità di produzione quanti-qualitativa di seme e olio vegetale (per uso alimentare) e fusti (“bacchette”) a maturazione del seme, destinati alla produzione di fibra e canapulo (per uso industriale). Inoltre, obiettivo specifico e innovativo della presente ricerca è stato quello di verificare la possibilità di ottenere contemporaneamente tre tipologie di prodotti (infiorescenze, seme e fusto), valutando la capacità di produzione di seme delle piante sottoposte a raccolta delle infiorescenze in fase di fioritura (cimatura) in tre diversi ambienti della regione.
Materiale genetico utilizzato
Ai fini della prova sono state utilizzate 19 cultivar certificate e iscritte al registro varietale europeo, caratterizzate da provenienze diverse. Tra le varietà seminate, 15 sono monoiche, ritenute idonee per la produzione di seme, mentre le restanti 4 (CS, Antal, Virtus e Kompolti) sono dioiche e selezionate essenzialmente per un utilizzo esclusivo della fibra. Le cultivar presentano un ciclo vegetativo compreso tra i 100 e i 150 giorni.
Operazioni colturali
Il terreno è stato preparato con un’aratura invernale e affinato con un’erpicatura prima della semina. La semina è avvenuta il 20 aprile. È stata utilizzata una seminatrice parcellare a file distanti 15 cm, usando mediamente 160 semi germinabili al mq, che equivalgono a circa 25 kg/ha, a una profondità media di 3 cm. In seguito alla semina è stata eseguita una rullatura.
Le parcelle sono state concimate in pre-semina e in copertura, rispettivamente con 60 kg/ha di P in presemina e con 80 kg/ha di N, il 22 maggio.
Nel periodo fine giugno/inizio luglio, fase corrispondente alla fioritura per quasi tutte le varietà, data la natura del terreno superficiale, ricco di scheletro e la scarsa piovosità, sono state somministrate 3 irrigazioni di soccorso per aspersione da 20 mm ciascuna, distanziate di circa 10 giorni tra di loro. Per quanto riguarda il controllo delle infestanti, non si sono presentate infestazioni importanti, ma si è provveduto comunque al loro controllo tramite frequenti scerbature manuali.
Attività di raccolta, rilievi e analisi effettuate
La canapa è una coltura molto versatile per la produzione di una molteplicità di prodotti utilizzabili in moltissimi ambiti diversi. Di essa si possono utilizzare i semi (produzione di olio vegetale e farine come utilizzo alimentare e cosmetico), gli steli (utilizzo industriale per la produzione di fibra e canapulo) e le infiorescenze (fito-cannabinoidi e oli essenziali, impiegabili in ambito cosmetico, farmaceutico, nutraceutico e agronomico), oltre a tutta una serie di altri possibili utilizzi attuali (bonifica di terreni inquinati, utilizzo da biomassa) e futuribili.
Le principali strutture della pianta di canapa che possono fornire i prodotti più importanti e interessanti sono: seme, steli e infiorescenze. I prodotti potenzialmente ottenibili dalla canapa, dunque, sono molteplici e di natura assai differente.
Questa sperimentazione ha avuto l’obiettivo di valutare la potenzialità produttiva di diverse varietà di canapa industriale, coltivate e studiate per un utilizzo multi-proposal in diversi ambienti della regione Friuli VG.
Alcuni risultati
Dai primi risultati ottenuti si evince che per quanto riguarda la produzione di seme, al momento il settore produttivo più interessante e pronto per la costituzione di una filiera alimentare nel contesto del medio Friuli, le varietà Fedora, ha evidenziato le produzioni migliori in tutti gli ambienti considerati, pur se inferiori alla media europea. Molto probabilmente questo è dipeso dalle condizioni pedo-climatiche e, in particolare, alla scarsità di precipitazioni e dalle elevate temperature medie registrate rispetto alla media pluriennale, che sempre più frequentemente caratterizzano la nostra regione, e che non favoriscono i processi di fecondazione e di riempimento del seme che determinano la produzione quanti-qualitativa del seme di canapa. Per quanto concerne la produzione di steli raccolti a maturità del seme, per la produzione di fibra e canapulo, le varietà Kompolti e Codimono hanno fornito delle rese anche più elevate rispetto ai valori medi europei.
Un obiettivo specifico e innovativo della presente ricerca è stato quello di verificare la possibilità di ottenere, contemporaneamente, le tre tipologie di prodotti (infiorescenze, seme e fusto), sfruttando la capacità di ricaccio e di produzione di seme delle piante sottoposte a cimatura. In questo caso tutte le cultivar in prova hanno dimostrato una buona attitudine al ricaccio dopo la cimatura, fornendo comunque una produzione di seme media del 60% rispetto ai controlli, con notevole variabilità tra le cultivar analizzate. Tra queste si sono distinte le varietà Fibrol e Fedora, rispettivamente per la migliore performance rispetto al controllo 73% e 58%, e la migliore resa.
Molto c’è ancora da fare per consentire uno sviluppo della filiera di canapa industriale a livello regionale. Sicuramente gli aspetti di tecnica agronomica e di miglioramento genetico in funzione dell’utilizzo del prodotto principale e dell’ambiente specifico di coltivazione sono da migliorare ma, allo stesso tempo, si è avvertita la forte necessità di ulteriori interventi e miglioramenti nel settore della raccolta meccanizzata del prodotto in campo e in quello di prima trasformazione, in special modo delle paglie. Solamente risolvendo questi aspetti la coltivazione della canapa potrà assumere il livello di una coltura da inserire negli attuali ordinamenti colturali regionali con una sostenibilità non solo ambientale, che oggi gli viene riconosciuta, ma anche economica
di Fabio Gentilini*
*Laureato in agraria all’Università di Udine, con una tesi sulla canapa industriale
clicca sulla copertina per sfogliare e leggere tutta la rivista in edizione digitale