Pd: Santoro, per Aeroporto FVG scongiurare annessione al Veneto
“In questi giorni, in cui il presidente Fedriga sventola il vessillo dell’autonomia regionale
da tutelare e che ci vede ovviamente tutti d’accordo, vorremmo
capire se nei fatti sarà così o se dovrà chinare il capo dinanzi
al ‘lombardo-veneto’. Primo banco di prova è l’aeroporto FVG, per
il quale auspico che a dettare le condizioni del nuovo bando sia
la Regione e non i potenziali acquirenti”.
A dirlo è la consigliera regionale del Pd Mariagrazia Santoro,
commentando l’annunciata decisione di passare alla cessione della
quota di maggioranza di Aeroporto FVG di Trieste-Ronchi dei
Legionari.
“La preoccupazione che qualcuno dal Veneto voglia annetterci
magari decidendo anche il prezzo – prosegue la Santoro -, si sta
concretizzando in modo forte. Saremo, quindi, molto attenti a
capire se la questione aeroporto sarà il primo atto di cessione
di beni e autonomia al Veneto oppure l’operazione rimarrà sulla
strada intrapresa 5 anni fa: dare valore a un asset
infrastrutturale importante per la nostra Regione e per i servizi
dei nostri cittadini portandolo da 13 milioni a circa 70”.
Secondo l’esponente di opposizione “ci sono alcuni aspetti che
vanno chiariti subito, in modo forte e preliminare, a partire da
chi prenderà le decisioni un domani, chi tutelerà il territorio e
i cittadini per quanto riguarda i servizi fondamentali, come i
voli su Roma, Milano o verso gli hub della Germania, la presenza
di una forte garanzia per i lavoratori con la clausola sociale e
altre questioni che non sono dei lussi, ma requisiti minimi
fondamentali.
“Evidenzio infine che va valutata attentamente – conclude la
Santoro – quale appetibilità potrà poi avere la quota di
minoranza residua, se non sarà chiaro quali saranno i compiti del
nuovo socio di maggioranza anche in relazione proprio alla quota
minoritaria residua.
“Nel bando precedente, la gradualità con cui la Regione poteva
lasciare la maggioranza consentiva il ragionamento in due fasi
auspicato anche dal centrodestra 5 anni fa, ora apprendiamo con
una certa preoccupazione che si vuole vendere la maggioranza
subito e quindi rischiare di perdere controllo e servizi”.