Presentato “Disegniamo il futuro”, libro per il 40° Uniud
«Un’università a 40 anni è giovanissima, perché alcune ne hanno 400, altre 800; eppure ne faremo anche noi 800, e qualcuno allora leggendo questo libro lo considererà un reperto archeologico. Ma a quarant’anni un uomo o una donna sono pieni di energia e lo è anche l’ateneo friulano. Questo 40° compleanno è l’occasione giusta per mostrare quella che sarà la prospettiva di sviluppo dell’Università di Udine, disegnata dalle scelte compiute e dalle strade intraprese nel passato». Così il rettore Alberto De Toni, ieri, 25 giugno. alla presentazione del volume “Disegniamo il futuro”, edito da Forum editrice universitaria udinese, nell’aula 3 del polo economico giuridico di via Tomadini a Udine, nel corso dell’evento che ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali e la consegna di riconoscimenti ai precedenti rettori dell’Università di Udine e a Marino Tremonti e Tarcisio Petracco, tra i padri fondatori dell’Università del Friuli. Un’anteprima di Conoscenza in festa, il festival della conoscenza organizzato nel capoluogo friulano dall’Università di Udine e dalla Conferenza dei rettori delle Università italiane (Crui) dal 27 al 30 giugno.
L’evento è stato aperto dai saluti introduttivi del rettore De Toni, del sindaco di Udine, Pietro Fontanini, del presidente della Fondazione Friuli, Giuseppe Morandini.
«Questo libro è dedicato ai friulani che hanno fortemente voluto la nostra università, come il qui presente Marino Tremonti e il compianto Tarcisio Petracco, che sono tra coloro i quali si impegnarono per raccogliere le 125.000 firme in calce a una petizione popolare per l’istituzione dell’ateneo del Friuli», ha sottolineato all’inizio della partecipata cerimonia De Toni, suscitando un immediato e caloroso applauso per Tremonti in sala. Il sindaco di Udine, Pietro Fontanini, ha espresso l’auspicio che l’università di Udine, «resti anche nel futuro un’istituzione al servizio del nostro popolo, certo aperta a tutti, ma che non dimentichi mai le radici e i valori di questa terra». Il presidente della Fondazione Friuli, Morandini, ha ricordato i 25 anni di collaborazione tra fondazione università, «con una continuità che oggi ci consente di esprimere grande soddisfazione per i numerosi e importanti traguardi raggiunti insieme».
Nato in occasione dei 40 anni dell’Università di Udine, ma non con un intento celebrativo, il libro è stato illustrato attraverso gli interventi dei curatori delle sezioni del libro:Alberto De Toni, Disegniamo il futuro; Christina Conti e Giovanni La Varra, Gli spazi della conoscenza; Maria Cristina Nicoli, L’impegno della condivisione; Fabiana Fusco, University for all; Daniele Fedeli, Gli studenti al centro; Angelo Vianello, Divulgare la conoscenza; Roberto Pinton, I luoghi della ricerca e della didattica.
A seguire, commentata da sentiti applausi, la consegna dei riconoscimenti agli ex rettori Franco Frilli (anni 1983 – 1992) – a ritirarlo è stato il prof. Pietro Zandigiacomo, docente di Entomologia generale e applicata, che ha letto un intervento dell’ex rettore, ricordando il suo impegno per tre trienni consecutivi, in un momento di grande crescita dell’università -, Furio Honsell (anni 2001 – 2008) e Cristiana Compagno (anni 2008 – 2013) e ai famigliari dei rettori Roberto Gusmani (anni 1981 – 1983) e di Marzio Strassoldo (anni 1992 – 2001), e appunto a Marino Tremonti, già presidente del Comitato per l’Università friulana, e ai famigliari di Tarcisio Petracco, padre fondatore dell’Università di Udine.
«Le università sono un mattone fondamentale per la società e sono indispensabili per costruire il futuro, poi bisogna fare in modo che tutti ne siano convinti – ha detto Honsell – e in questo momento avremmo la necessità di investimenti molto più forti nel campo della ricerca e bisognerebbe anche comunicare a tutto il Paese che l’unica speranza è quella di un’elevata competenza e formazione». «Questo libro celebra i 40 anni di un ateneo nato su un grande movimento popolare e democratico – ha commentato Cristiana Compagno -, che ha bisogno di trovare la forza e l’incitazione dei padri fondatori di un’università, l’unica in Italia voluta dal popolo friulano. Nel futuro vedo grande modernità, competizione con gli atenei internazionali e grandi progressi».
Le figlie di Tarcisio Petracco, Annalisa e Marinella, hanno espresso all’ateneo e al rettore la loro gratitudine. «Viene riconosciuto l’impegno indefesso da lui profuso perché potesse nascere un centro di alta formazione per il popolo friulano, al quale si è dedicato a tempo pieno con intelligenza lungimirante in una lotta giornaliera nell’arco dell’ultimo periodo della sua vita, seguendo con costanza l’evolversi dei fatti riguardanti l’ateneo friulano”. Il fratello di Marzio Strassoldo, prof. Raimondo Strassoldo, ha evidenziato come Marzio «abbia lasciato una grande traccia nella memoria e nella visione di molte persone, valori e incitamenti che valgono ancora oggi». Un sentito ringraziamento è stato espresso anche dalle figlie dell’ex rettore Roberto Gusmani.
Un commosso Marino Tremonti ha ritirato la targa commemorativa. «Questa università vuol dire moltissimo per il Friuli ed essere stato tra i propulsori mi onora e mi riempie di gioia. Faccio i migliori auguri per i futuri secoli dell’ateneo – ha proseguito -, che mi auguro continui a essere quello per cui è stato istituito con la legge per la ricostruzione post terremoto, cioè come ente per il progresso di tutto il Friuli. Resta ancora molto da fare – ha concluso -: finora l’università di Udine ha raggiunto grandi risultati, ma deve essere ancora ulteriormente valorizzata».
Tra il pubblico, laureati honoris causa – come Bruno Pizzul -, alcuni i professori emeriti dell’Uniud, come Pietro Enrico di Prampero e Flavio Pressacco. In chiusura, il canto del “Gaudeamus” a cura del coro ‘Gilberto Pressacco’ dell’Università di Udine.
Il volume “Disegniamo il futuro” contiene, in 360 pagine, oltre 35 contributi, suddivisi in 6 grandi sezioni, preceduti da un’introduzione del rettore De Toni. I temi sono la trasformazione degli spazi urbani che diventano spazi della conoscenza, in un rapporto dinamico e costruttivo con la città e il territorio; l’impegno della condivisione, che vuole restituire alla comunità civile i risultati della ricerca; il progetto di una ‘Università per tutti’, capace di formare con metodi all’avanguardia e di divulgare la conoscenza: una visione di quella che sarà l’univercity nei prossimi anni.