Sociale: riforme coordinate enti locali/salute
La necessità di avviare interventi di
riorganizzazione degli enti locali e del sistema socio-sanitario
che siano coordinati tra loro, sfruttando l’esperienza, già
rivelatasi efficace e funzionale, degli Ambiti socio
assistenziali territoriali.
È stato questo il tema portante dell’incontro tra il
vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute,
Riccardo Riccardi, l’assessore regionale alle Autonomie locali,
Pierpaolo Roberti, e i rappresentanti dei Comuni dell’Ambito Alto
Isontino tenutasi a Gorizia.
Evidenziando la necessità di un ente di area vasta che coordini
gli interventi socio-sanitari, Riccardi ha spiegato che “non è
possibile fare distinzioni tra i Comuni aderenti alle Uti e
quelli non aderenti, perché le penalizzazioni si concretizzano in
disagi e disservizi che si riflettono sui cittadini”.
“Da parte della Giunta – ha aggiunto il vicegovernatore – non c’è
la volontà di mettere in discussione l’utilità dell’integrazione
del sistema sociosanitario che rappresenta un valore aggiunto per
il Friuli Venezia Giulia, bensì di attuare in maniera sinergica
le riforme della sanità e degli enti locali, risolvendo le
situazioni critiche e ridando centralità al coinvolgimento dei
Comuni nell’identificazione della migliore forma di
coordinamento”.
Roberti ha quindi rimarcato come in Friuli Venezia Giulia
esistano profonde differenze tra i Comuni e che “l’obiettivo
della Regione è scrivere una legge di riassetto degli enti
locali, ma in primo luogo dobbiamo sanare la situazione attuale,
eliminando i vincoli e gli obblighi che hanno condizionato la
possibilità di scelta delle amministrazioni locali di aderire o
meno alle Unioni territoriali intercomunali (Uti)”.
“Nel quadro attuale – ha concluso Roberti – per semplificare
l’erogazione dei servizi socio-assistenziali puntiamo alla
ridefinizione degli Ambiti territoriali e quindi abbiamo avviato
un confronto diretto con i sindaci per migliorare ulteriormente
questi strumenti”.