Il magico “Bosc dal Diaul” in mostra, a Udine
Dal 5 luglio, presso il Museo Friulano di Storia Naturale di Udine (in via Sabbadini 32), è possibile visitare la mostra fotografica “Il Bosc dal Diaul”, di Gabriele Carlo Chiopris, organizzata dal Comune di Udine, in collaborazione con Legno Servizi e il Comune di Ampezzo. Un’occasione per scoprire un affascinante bosco vetusto friulano, luogo magico ed espressione di una natura incontaminata, con una chiave di lettura che punta alla sfera emozionale e, certamente, rappresenta un aspetto fondamentale di questi ambienti, integrandosi perfettamente con quelli spiccatamente scientifici.
Le foreste vetuste, o foreste vergini secondarie, e le aree wilderness rappresentano realtà rare e uniche. Sono luoghi dove l’assenza prolungata di attività umane, consente alle dinamiche forestali naturali di esprimersi al meglio, dando luogo a cenosi strutturalmente complesse e ricche di biodiversità. Finché l’uomo manipola le comunità forestali direttamente (con la selvicoltura) o indirettamente (con il pascolo) incide sui processi naturali, come la nascita, la crescita, la competizione e la morte, generando ecosistemi più semplificati in composizione, struttura e funzionalità. L’assenza di disturbi, invece, consente alle foreste di ritrovare, lentamente, la loro condizione naturale e la loro stupefacente bellezza, rendendole luoghi importanti di studio delle dinamiche evolutive, di richiamo turistico, di pace e benessere oltre che di rara bellezza.
Le foreste vetuste e le aree wilderness rappresentano, quindi, un elemento chiave delle strategie di conservazione della biodiversità. Esse costituiscono il paragone per valutare l’impatto delle attività selvicolturali sugli ecosistemi forestali e, quindi, la loro sostenibilità, nonché il modello di riferimento da seguire nei progetti di rinaturalizzazione di foreste antropizzate.
Le foto di Gabriele Carlo Chiopris esaltano tutti questi aspetti, facendo di questa mostra un evento tutto speciale dando riconoscimento a quelle Amministrazioni, quella di Ampezzo in particolare, che hanno saputo preservare antichi lembi di bosco alla libera evoluzione, sospendendo i tagli per decenni e consegnando, oggi, preziosi luoghi di naturalità assoluta.
La mostra resterà aperta fino al 2 agosto con i seguenti orari: lunedì, martedì e giovedì, dalle ore 9.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 17.00; mercoledì e venerdì, dalle ore 9.00 alle 12.30.