Bruno, il dinosauro più grande d’Italia si presenta al pubblico
Il dinosauro Bruno è pronto per mostrarsi al pubblico. Il cranio del Tethyshadros, ritrovato in Friuli Venezia Giulia, è stato estratto dalla roccia solo pochi giorni fa, andando così a completare i resti del più grande scheletro mai ritrovato in Italia. L’annuncio arriva direttamente dal coordinatore del progetto, Flavio Bracchia: “Abbiamo portato a termine un lavoro di grande difficoltà che avevamo intrapreso con entusiasmo e passione, come sempre. Ora possiamo dire che Bruno è stupendo”, le sue parole.
Quella del Villaggio del Pescatore di Duino, provincia di Trieste, è un’area particolarmente florida, che aveva già portato alla luce i resti di un altro dinosauro circa 20 anni fa, Antonio. Entrambi appartenenti alla famiglia dei Tethyshadros, risalgono a circa 70 milioni di anni fa. Rispetto ad Antonio, però, Bruno è più grosso e massiccio: è lungo circa cinque metri (un metro e venti più del proprio simile), tanto da meritarsi il primato di più grande dinosauro mai portato alla luce nella Penisola. Ciò che rende ancora più interessante il ritrovamento, poi, è la particolare postura dei resti del dinosauro. Come illustrato da Bracchia, infatti, il fossile si è incurvato su se stesso di circa 180 gradi: da un lato cranio, collo, dorso, dall’altro coda e zampe. Il motivo di questo strano posizionamento resta avvolto nel mistero.
Ora che è stato finalmente liberato dal terreno, Bruno potrà essere presentato al pubblico il primo agosto all’Infopoint di Sistiana.
Secondo Bracchia, le scoperte nel sito paleontologico del Friuli Venezia Giulia non sono finite. “Ci sono ancora molti dinosauri da estrarre in questa zona – le parole dell’archeologo -. Rappresenta ‘un unicum’ non soltanto in Italia ma anche in Europa”.
Di recente, però, resti di dinosauro sono stati scoperti anche negli Stati Uniti d’America. Precisamente, presso la catena delle Black Hills, è stata ritrovata la più grande impronta di dinosauro di sempre. Delle dimensioni di circa un metro, sembrerebbe appartenere a un sauropode erbivoro dal collo lunghissimo e reso celebre dal film Jurassic Park: il brachiosauro. Secondo quanto emerge dallo studio pubblicato sulla rivista PeeJ, condotto da un gruppo di ricerca dell’Università del Kansas, dell’Università di Monaco e dell’American Museum of Natural History di New York, l’enorme solco nel terreno sarebbe stato lasciato oltre 150 milioni di anni fa.